Marco Zanni – La lentezza dell’Ue lascia irrisolte le sfide più importanti. La missione di Identità e Democrazia è portare finalmente la voce dei cittadini in Europa

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La lentezza dell’Ue lascia irrisolte le sfide più importanti. La missione di Identità e Democrazia è portare finalmente la voce dei cittadini in Europa

A giugno del 2019 abbiamo deciso di dare vita al gruppo politico Identità e Democrazia per ascoltare la voce di milioni di cittadini stanchi del pensiero unico deciso da Bruxelles.

Dal lavoro all’economia, dalla sanità all’istruzione, le persone hanno bisogno di risposte immediate.

Un compito difficile che evidentemente non può essere assolto da istituzioni spesso disconnesse dalla realtà.

La politica europea infatti continua ancora a lasciare prive di soluzioni le sfide più importanti: sicurezza interna, immigrazione e crescita economica sono temi tuttora irrisolti che preoccupano non poco i nostri cittadini e le nostre famiglie.

La pandemia iniziata nel 2020 ha reso addirittura più evidenti le fragilità di un sistema malfunzionante.

Il 24 febbraio di quest’anno il mondo è poi cambiato ancora una volta: credevamo impossibile che si potesse verificare un conflitto alle porte dell’Europa, ed invece l’invasione russa dell’Ucraina ci ha catapultati indietro nel tempo, in scenari drammatici tipici del secolo scorso.

Così a una crisi energetica già in pieno corso per via della difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, si sono aggiunti l’incognita di una guerra e il ricatto continuo da parte di un Paese dal quale negli anni il nostro Continente ha scelto di dipendere.

E se nel caso del conflitto bellico ancora in corso le Istituzioni e i Paesi europei si sono mostrati uniti e con una linea comune, altrettanto non si può dire della risposta data alla crisi energetica che stiamo ancora tutti aspettando.

Bruxelles sta pagando gli errori strategici dovuti alla volontà di alcuni Paesi in particolare, come la Germania, di legarsi mani e piedi a Mosca sulle forniture di petrolio e gas.

E al contempo il sistema europeo si sta scontrando con sé stesso e con i suoi mantra: il Green deal, tanto declamato dalla Commissione guidata da Ursula Von der Leyen, ha dimostrato nei fatti che il suo approccio puramente ideologico non è per nulla sostenibile, e servirebbe invece una linea decisamente più pragmatica capace di coniugare le esigenze ambientali, sociali ed economiche.

In un mondo che cambia di continuo, sapere in quale direzione andare diventa necessario.

Per questo motivo il gruppo politico di cui sono Presidente continuerà la sua battaglia per il rafforzamento del ruolo dei popoli e dei territori, che spesso si sentono troppo lontani e lasciati ai margini di decisioni che poi ricadono su tutti noi, e per questo ci impegniamo affinché la nostra voce e le nostre istanze siano ascoltate e tutelate anche in Europa.

Marco Zanni Europarlamentare 

(Gruppo Identità e Democrazia)

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