Da mezzanotte di oggi e fino al 14 marzo tutta la Lombardia sarà in zona arancione rinforzato. Cosa succede quindi? Chiudono tutte le scuole tranne gli asili nido. Accesso limitato nelle attività commerciali (un solo componente per famiglia), divieto di utilizzare le aree giochi all’interno dei parchi e divieto di recarsi nelle seconde case.
Lo prevede un’Ordinanza dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Visti l’andamento della situazione epidemiologica sul territorio e le peculiarità del contesto sociale ed economico e considerato che la situazione epidemiologica presenta le condizioni di un rapido peggioramento con un’incidenza in crescita in tutti i territori della Lombardia, anche in relazione alle classi di età più giovani, è sospesa la didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado e secondo grado, nelle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado (IeFP), negli Istituti tecnici superiori (ITS) e nei percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) nonché nelle scuole dell’infanzia.
Le varianti del Covid19 stanno dilagando in tutte le province lombarde. L’aumento dei posti occupati nelle terapie intensive è sempre più preoccupante. In questo momento in Lombardia ci sono 4.545 persone ricoverate e 532 in terapia intensiva. E il report inviato ieri dalla Regione al Comitato tecnico scientifico nazionale in vista della Cabina di regia di domani rischia di essere una fotografia ormai datata. Perché relativa ai numeri di due settimane fa. Tra le misure non si potranno raggiungere le seconde case all’interno della stessa regione e accesso limitato con una sola persona per volta nelle attività commerciali. Divieto di utilizzo delle aree gioco nei parchi, dei campi di calcio e di basket. Obbligo di mascherina sui mezzi pubblici.
I nuovi ricoveri (468) nell’ultima settimana hanno superato i dimessi (301). Il saldo è tornato ad essere negativo. La mappa dei posti occupati nelle terapie intensive degli ospedali lombardi parla da sola. In testa gli Spedali di Brescia con 34 letti occupati. Seguita dai 22 dell’Asst di Monza, 20 dell’Asst del Garda. Ma anche Milano con il 16 posti occupati al Sacco e i 14 a Niguarda. La fascia di età più colpita resta quella tra i 40 e i 49 anni: solo nei primi giorni di marzo, in tutta la Lombardia ci sono stati 1.795 nuovi casi positivi in questa fascia e 1.751 tra i 50 e i 59 anni. Mentre quelli tra i 60 e i 65 sono stati 1.145.
Sempre secondo i dati del report in mano a Fontana le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Brescia e Mantova sarebbero già in zona rossa in base ai criteri stabiliti dal nuovo Dpcm appena firmato dal premier Mario Draghi.