Giusto a poche ore dal Capodanno l’Autorità dell’energia annuncia le nuove tariffe di luce e gas per il prossimo trimestre, un aumento del 55% per l’elettricità e del 41% per il metano. Percentuali stratosferiche che già incorporano (da verificare se integralmente o solo parzialmente) l’intervento di compensazione del governo. Per capire cosa significa bisogna ricordarsi lo spavento provocato solo tre mesi fa dagli aumenti del 30 e del 14% (sempre grazie all’intervento dell’esecutivo di circa 3,5 miliardi). L’incremento complessivo dei costi per i cittadini si aggirava sui 12 miliardi. Questa volta la mazzata potrebbe arrivare intorno ai 15 miliardi. I segnali di pericolo non sono mancati. Secondo un rapporto di Selectra nel 2021 i prezzi all’ingrosso di luce e gas hanno battuto tutti i record storici: il metano (Ttf) è aumentato del 540%, mentre l’energia elettrica (il Pun) è schizzato da inizio anno del 510%. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno, ma di un tornado che mese dopo mese a continuato ad aumentare di dimensione e di intensità, cambiando di volta in volta la sua classificazione di rischiosità. Un disastro su tutti i fronti perchè se i rincari per le utenze residenziali rendono più difficile per le famiglie arrivare alla fine del mese e frenano i consumi, quelli per le imprese, come abbiamo visto in questi giorni, bloccano direttamente la produzione, con tanti saluti alla ripresa economica e ai posti di lavoro.