LA STORIA – L’ATLETA DI CASTELLI CALEPIO Yassine Rachik 24 volte campione italiano ma… non è italiano

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Da dieci anni vive in Italia, è cresciuto a Cividino di Castelli Calepio, ha frequentato le scuole in bergamasca ma per ora rimane un extracomunitario e non è bastato neppure vincere ben 24 titoli italiani per essere un… italiano vero. Yassne Rachik, una delle promesse dell’atletica italiana, per essere italiano sta correndo una gara più dura dei chilometri che ogni giorno macina per migliorarsi e per arrivare a quei titoli italiani che ancora non lo rendono italiano.

Se a qualcuno basta tirare qualche calcio ad un pallone ed avere un trisavolo italiano, a Yassine non basta essere cresciuto in Italia, avere ormai tutta la famiglia italiana (il papà e due fratelli hanno già ottenuto la cittadinanza) ed essere pienamente integrato nel nostro paese. “E’ un vero casino – spiega Yassine e quel ‘casino’ già sarebbe una prova di italianità – proprio in questi giorni sto facendo la spola tra Bergamo e Cividino, avrò fatto almeno 60 fotocopie e me ne mancano ancora una ottantina. La strada per ottenere la cittadinanza italiana è lunga e faticosa e ti mettono a dura prova. Ti chiedono tutto, passaporto, cud, certificati a non finire, ti fissano appuntamenti che si rimandano anche di diversi mesi, insomma è una faticaccia”.

E se lo dice uno abituato a fare fatica, deve essere veramente così, (…)

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