L’ultimo pezzo di lago ad essere ripulito dalle alghe è stato di fronte a Ranzanico, al termine di alcune settimane di lavoro per riportare lo specchio d’acqua racchiuso tra Endine, Monasterolo, Spinone (e, ovviamente, il già citato Ranzanico) alla normalità. Già… la normalità.
Ma qual è la normalità del Lago di Endine, che a vederlo è bellissimo e ‘paradisiaco’ nel passaggio dalle acque ai boschi e alle montagne circostanti. Però, se il discorso passa alla salute delle acque, beh, la situazione è ben diversa.
Sullo sfondo, infatti, c’è sempre il timore che abbia ragione chi prevede per l’unico lago interamente bergamasco un triste futuro, quello di diventare una vera e propria palude (le cui acque non sono il massimo della limpidezza…). Insomma, un piccolo gioiello da custodire, da proteggere, da valorizzare e… da salvare. Un luogo pittoresco, con tanti (troppi?) canneti, molto frequentato da visitatori e turisti, specialmente nel periodo estivo, o d’inverno, quando ghiaccia.
Giusto cinque anni fa (Araberara di agosto 2018) uno dei quattro sindaci del lago aveva detto, lanciando l’allarme: “Tra 50 anni o anche meno il lago di Endine rischia di diventare una palude se non si interviene già da questi anni…”.
Un quinquennio dopo, gli abitanti dei paesi lacustri e i numerosissimi turisti e visitatori (ma anche chi transitava in auto o in moto lungo la Statale 42) si sono trovati davanti agli occhi l’immagine di un lago letteralmente invaso dalle alghe.
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