Uno degli obiettivi della rassegna Box Organi. Suoni e parole d’autore di Lallio (Bg), che da dieci anni è ormai diventata appuntamento fisso di metà settembre, è quello di restituire una immagine meno convenzionale dell’organo a canne (nel caso specifico, il sontuoso e duttile Bossi Urbani 1889 della Parrocchiale), strumento principe della liturgia ma nel contempo dotato di enormi potenzialità, perlopiù inespresse, se messo in relazione con stimoli creativi ed espressivi presi in prestito dal vasto emporio della modernità. E proprio in questa direzione si colloca Le stagioni, all’improvviso. Inconsueti incontri d’arie, il concerto in prima assoluta che giovedì 26 settembre, con inizio alle ore 21, vedrà protagonisti Nadia Bassano e Fabio Piazzalunga. Il duo, creato per l’occasione, darà vita a un incontro speciale in cui l’organo e la voce cantante intrecceranno i loro differenti registri, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio originale – e a tratti imprevedibile – attraverso il continuo mutare delle stagioni ed “evocandone gli aspetti più metaforici, poetici, suggestivi, grazie al suono e alla scelta dei singoli brani”.
Nadia Bassano ha studiato pianoforte e poi canto, spaziando sin da giovanissima in diversi generi musicali: dance anni ’70-’80, pop italiano, country-rock americano (nel 2006 incide, con la band “Mexican Radio”, il CD “Blinding Lights”), jazz – con varie formazioni (Trio, Quartetto, Quintetto) ispirate sia a quello più tradizionale sia a quello più moderno -, hip-hop. Coltiva inoltre la sua vocalità in seno alla Black Music, in particolare nell’ambito del Blues e del Soul. Dopo la Laurea Triennale con lode in “Canto Moderno Pop-Rock” al Conservatorio «G. Donizetti» di Bergamo, conclude il suo percorso di studi ottenendo il massimo dei voti e la Menzione d’Onore. Parallelamente ha coltivato l’interesse per la musica jazz attraverso lo studio e la partecipazione a diverse formazioni vocali, collaborando con il coro “Golden Guys” diretto da Paola Milzani e con il quartetto vocale di estrazione jazzgospel “Neranima”. Attualmente, oltre a far parte di diversi progetti musicali nell’ambito pop-rock, canta con il chitarrista blues Gaetano Manfredini e con il bassista Marco Giubileo. Partecipa inoltre come corista al “Bruno Santori & DSE Project” (sotto la direzione del M° Bruno Santori), esibendosi al Teatro Creberg di Bergamo, a Malta e a Bodrum (Turchia), in collaborazione con l’Orchestra Filarmonica Italiana. Nel 2022 è finalista del Premio Rotary per la sezione di Bergamo, presso il Conservatorio «G. Donizetti».
Fabio Piazzalunga. figura ben nota di professionista dai poliedrici interessi, ha studiato pianoforte, organo e composizione organistica, direzione d’orchestra e di coro in Italia e musica da camera al Conservatorio di Stato di Vienna. Come pianista (Italia, Austria, Francia, Germania, Olanda, Russia, Pakistan, Giappone, Vietnam, Cina, Bolivia) ha all’attivo concerti in qualità di accompagnatore di cantanti lirici sia in cicli operistici che liederistici. Come organista si esibisce da solista e in formazione a 4 mani. È stato maestro collaboratore, preparatore e assistente del M° Mino Bordignon presso i Civici Cori di Milano e maestro del coro della Asian Youth Orchestra con la quale ha partecipato alle tournée in sud est asiatico con la IX Sinfonia di L. van Beethoven e con The Planets di G. Holst. Con l’Orchestra Italiana del Cinema, in qualità di maestro del coro, ha partecipato alla realizzazione del progetto internazionale “Film in Concert” al Teatro degli Arcimboldi di Milano e al Teatro Metro Goldwyn Mayer Cotai di Macao (Cina) con le produzioni di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (musica di J. Williams) e Titanic (musica J. Horner). Parallelamente all’ambito classico affianca da sempre attività di pianista nell’area Jazz e Pop sia come esecutore, arrangiatore e compositore. Nell’area Jazz ha all’attivo partecipazioni in Festival nazionali e internazionali, realizzazione di suoi progetti originali, come “Orsù, all’Opera” (con il polifiatista G. Bombardieri e il percussionista S. Bertoli), “Che a mezzanotte…” (con il sassofonista G. Trovesi) e collaborazioni artistiche con musicisti del circuito internazionale. In ambito Pop partecipa a trasmissioni Radiotelevisive dei gruppi RAI-MEDIASET, è pianista dell’Orchestra del Festival della Canzone Italiana di Sanremo (2009), pianista dei concerti di Radio TV Italia Live dal 2006 ad oggi con “Omnia Symphony Orchestra”, “Sanremo Festival Orchestra”, “OFI Orchestra”, Mediterranean Orchestra di Malta e Radio Italia Live Orchestra. È autore di musiche per spot pubblicitari e delle musiche originali e degli arrangiamenti della colonna sonora del film Figli di Annibale di D. Ferrario (1998), per la quale ho ricevuto la nomination al ‘“Ciak d’oro 1998”. È docente di “pianoforte maestro collaboratore” presso il Conservatorio «G. Donizetti» di Bergamo.
Scrive Nadia Bassano nell’Introduzione al concerto: «Dall’incontro tra la voce di Nadia Bassano e le dita (e i piedi) di Fabio Piazzalunga, si fa largo un inedito percorso musicale, sospeso tra innovazione e tradizione, d’ispirazione jazz e improntato al ciclo delle stagioni. La nascita (o la rinascita) è la cifra che contraddistingue la Primavera (I’m beginning to see the light, di D. Ellington), momento di fioritura non solo per la natura ma, spesso, anche per lo sbocciare di nuove relazioni ed emozioni (Tenderly, di W. Gross); passando dalla trepidante quanto fugace attesa per la bella stagione (Take the A Train, di Billy Strayhorn), arriva l’Estate, con il suo duplice volto: quello lento, pigro, assolato (Summertime, di G. Gershwin), e quello più dolce e malinconico (Estate, di B. Martino), che racconta la fine di qualcosa di bello durato troppo poco. L’Interludio – Dolceamaro – che segue, evoca il dualismo di cui ogni cambiamento è portatore: la nostalgia per ciò che è passato ma, al contempo, la gratitudine per averlo potuto vivere in maniera così intensa (Thank you for this Blue, brano inedito di Nadia Bassano); il fluttuare tra il ricordo e l’attesa del nuovo, di cui l’Autunno è messaggero (Some other time, di B. Evans). La dolce malinconia (Les feuilles mortes, di J. Kosma) che contraddistingue l’Autunno, si tramuta in tempo del ricordo (I remember Clifford, di B. Golson, deceduto 95enne in questi giorni) e conduce poi al lungo Inverno. Nel continuo susseguirsi tra giorno e notte (Night and Day, di Cole Porter), quest’ultima diventa sia momento di riflessione, preghiera, desiderio di luce (Moanin’, di B. Timmons), sia di sconcerto e messa in movimento di nuove idee, nuove sensazioni, nuovi pensieri (Night in Tunisia, D. Gillespie). …E il ciclo può ricominciare, in un tempo che si è concluso ma in realtà non si è mai interrotto, calato nel presente, custode del passato, araldo del futuro».
La rassegna, ideata e diretta da Alessandro Bottelli e che quest’anno approfondisce il tema della vocalità, declinato in maniera differente in ognuno dei cinque appuntamenti che compongono il cartellone dell’annata 2024, è realizzata in collaborazione con Parrocchia e Associazione Libera Musica. Ha il patrocinio e il sostegno del Comune di Lallio e della Camera di Commercio, ed è resa possibile anche grazie al contributo di Fondazione Credito Bergamasco e delle ditte Montello, Zanetti, Agnelli Metalli, Agnelli, Ambrosini. Si avvale inoltre della media partner di Famiglia Cristiana, Avvenire, Prima Bergamo, BergamoNews, araberara e Seilatv.
Ingresso libero e gratuito a tutti i concerti. Per info: 388 58 63 106