Lui è Alberto Dalla Volta, di Brescia, dove la famiglia viveva dal 1936.
In questi giorni, più che in ogni altro momento dell’anno, si ascoltano centinaia di storie, di vite, di vicende umane, di fatti che hanno in comune, come triste epilogo comune, l’aver vissuto la stessa esperienza in un campo di concentramento, vittime della Shoah.
Quante vite, quanti sguardi si sono incrociati in questi luoghi di morte? Ma, allo stesso tempo, quante storie sono iniziate da qui?
È il caso, bisogna proprio dirlo, dello spettacolo in scena il prossimo venerdì 9 febbraio, alle ore 20.45, nella Sala Consigliare del Comune di Solto Collina. Verrà rappresentata la straordinaria storia di Alberto Dalla Volta, l’uomo che salvò la vita a Primo Levi, che nell’inferno del lager strinse con lo scrittore piemontese un’amicizia forte e intensa. Un’amicizia che vive nelle pagine insieme dure e appassionanti di colui che è stato uno straordinario testimone di uno dei più strazianti orrori del Novecento. Molti di noi, che hanno accostato le pagine di Levi, ricordano nitidamente la figura dell’amico di Primo, ma non tutti sanno che questo amico, era il bresciano Alberto Dalla Volta. In tutti i suoi scritti Levi cita l’amico solo per nome o, tutt’al più, con l’iniziale del cognome. Questo per espressa richiesta dei familiari che, una volta conclusa la guerra e conosciuto Primo Levi, non accettarono mai il fatto che da quello stesso inferno che aveva restituito Primo, Alberto invece non sarebbe mai tornato. L’amicizia tra Primo Levi e Alberto Dalla Volta nasce ad Auschwitz. “Alberto è il mio migliore amico – scrive in “Se questo è un uomo” -. (…) Alberto è entrato nel Lager a testa alta, e vive in Lager illeso e incorrotto. Ha capito prima di tutti che questa vita è guerra; non si è concesso indulgenze, non ha perso tempo a recriminare e a commiserare sé e gli altri, ma fin dal primo giorno è sceso in campo”.
“L’impegno per non dimenticare sta in questo, che è anche l’impegno più stimolante per chi si occupa di raccontare storie attraverso il teatro – dice l’organizzatore Walter Spelgatti : scoprire e far conoscere quelle storie meno conosciute, ma non meno straordinarie, e ce ne sono un’infinità ancora da scoprire e far conoscere affinché la testimonianza diventi il mezzo più forte per combattere l’indifferenza. Ecco il motivo per cui ho scelto di raccontare questa “storia minore” a Solto Collina. Ringrazio il Consigliere Romeli per aver capito l’importanza di questo percorso che, mi auguro, possa coinvolgermi ogni anno nell’impegno, insieme, per la scoperta di nuove storie che possano dare voce a uomini e donne che questa tragedia ha cancellato”.
Grazie alla straordinaria interpretazione di Luciano Bertoli, noto attore che ha avuto l’intuizione di ricostruire la storia di questa toccante amicizia, la loro storia e la figura di Alberto Dalla Volta ritrova luce in uno spettacolo teatrale, accompagnato da immagini e video, per ricreare un collage di pagine relative ad Alberto Dalla Volta da vari libri scritti di Primo Levi.
Solto Collina sta tornando un centro culturale vitale, grazie all’impegno del consigliere Davide Romeli che non manca mai di proporre eventi di qualità avvalendosi della collaborazione di professionisti. “A nome dell’amministrazione – dice il consigliere Romeli – sono molto felice che si possa proporre una serata culturale di questo livello. È uno spunto di riflessione per tutti, sia su quello che è stato la Shoah e l’importanza di non dimenticare, sia sul mondo attuale e tutte quelle situazioni, di violenza e soprusi, che tutt’oggi esistono. È importante fare serate culturali di questo tipo, sulla scia dell’Anno della Cultura appena terminato, che per Solto Collina è stato una sorta di trampolino per dare vita a nuove iniziative. Ringrazio per la collaborazione Walter Spelgatti, sono felice si possa dare spazio a cittadini soltesi che vivono di cultura. Abbiamo bisogno di queste occasioni per il nostro paese, è uno stimolo importante per tutti.”