L’attesa è finita. I lavori al ponte ‘vecchio’ di Songavazzo – che a marzo era stato chiuso al traffico veicolare dopo che si era evidenziato l’ammaloramento della ‘spalla’ di appoggio dell’infrastruttura verso Songavazzo – inizieranno domani, mercoledì 25 maggio. Per due, forse tre settimane, il passaggio non sarà consentito nemmeno ai pedoni e alle biciclette ma entro un mese, a lavori conclusi, riaprirà anche al traffico leggero.
Il sindaco Giuliano Covelli ripercorre le tappe di un lungo iter: “L’impresa dovrà utilizzare dei mezzi che richiederanno la chiusura totale, ma tra un mese il ponte potrà nuovamente essere utilizzato dai mezzi fino a 35 tonnellate. Questo ritardo non è stato per niente bello, perché generato in modo inaspettato. Lo studio della stabilità commissionato dal Comune di Rovetta finanziato con fondi nazionali aveva dato un esito positivo: il ponte godeva di perfetta salute, ma era suggerita la verifica delle spalle. Il passo successivo è stato quindi quello di fare un carotaggio. Quando mi è stato chiesto di chiudere per tre giorni non ho esitato a dire di sì. Dal carotaggio si è evidenziato che il cemento non era in grande salute. Passate alcune settimane ci siamo sentiti dire che il progetto per sistemare la situazione avrebbe richiesto una spesa di 70mila euro e per i lavori alla spalla del ponte la prima ipotesi era di 130mila euro. Risorse che né il Comune di Songavazzo né quello di Rovetta sarebbero stati in grado di raccogliere. Insomma, voleva dire tenere chiuso il ponte per chissà quanti anni. Non essendoci una frana in atto piuttosto che un problema per le abitazioni sarebbe stato difficile accedere a dei fondi nell’immediato. Chiudere il ponte significa spostare tutto il traffico sul ponte ‘nuovo’, ma non credo sia la soluzione migliore, almeno non finchè verrà realizzata la rotatoria che adesso è in fase di progettazione. Vista l’esosità della proposta economica e la previsione di anni di chiusura del ponte, ho pensato di prendere in carico ogni responsabilità e sollevare Roevtta, che ha quindi tolto l’incarico all’impresa commissionata. Ho passato alcune settimane a cercare un ingegnere per il progetto, e di questi tempi non è facile, così come non è facile trovare una ditta che si occupi dei lavori e il materiale da utilizzare. Ma siamo riusciti a trovarla, è la Migliorati Antonello, e siamo pronti ad iniziare i lavori. Pur di riaprire prima possibile ed evitare che il terreno della valle spingesse verso il ponte, sarei stato disposto a fare un intervento tampone, consapevole del fatto che nessuno ha messo in discussione la staticità del ponte. L’ingegnere ci ha però fatto presente che con uno sforzo economico in più, arrivando appunto a 50mila euro, saremmo riusciti a fare un intervento risolutore e quindi abbiamo scelto questa strada”.