Nel secolo scorso due grandi “influenze pandemiche” hanno “influenzato” milioni di persone. E anche la mortalità è stata devastante, soprattutto con le prime due, la cosiddetta “spagnola” e quella chiamata “asiatica”. Non tragga in inganno il termine “spagnola”, la Spagna non c’entrava per niente, solo che i giornali spagnoli riportarono per prima la notizia. In realtà non furono nemmeno gli Stati Uniti o la Francia all’origine del morbo, ma, secondo ipotesi degli studiosi, ancora la Cina, da cui provenivano migliaia di soldati utilizzati dagli eserciti inglesi e francesi.
“Influenze” ci sono sempre state, stiamo citando quelle che hanno colpito in più Stati, al punto da essere classificate “pandemie”.
La seconda è appunto quella del 1957 chiamata “asiatica” (due milioni di morti), manco a dirlo proveniente dalla Cina e la terza, con meno ricadute, quella del 1968 detta di Hong Kong.
Si sa che sono state causate da tre sottotipi antigenici differenti del virus dell’influenza A, rispettivamente: H1N1, H2N2, e H3N2.
Sebbene non classificate come pandemie, tre importanti epidemie si verificarono anche nel 1947, nel 1976 e nel 1977.
1918: la Spagnola (HINI) da 50 ai 100 milioni di morti:
colpì di più le persone di mezza età, cosa mai più successa
Si stima che un terzo della popolazione mondiale fu colpito dall’infezione durante la pandemia del 1918–1919. La malattia fu eccezionalmente letale, con circa 50 milioni di decessi, alcuni ipotizzano addirittura siano stati 100 milioni. L’incertezza è dovuta anche l fatto delle diagnosi, si moriva a grappoli in Stati con diversi tipi di sanità e di controlli. Era appena finita la Grande Guerra.
I funerali nei nostri paesi erano addirittura tre-quattro al giorno…
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