Una vera e propria macchina sonora: l’organo a canne, uno strumento musicale che da molti secoli racchiude i suoi segreti e che solo i più esperti conoscono. Uno di questi, pronto a svelare i segreti di uno strumento tanto complesso quanto affascinante è Pietro Corna, di mestiere restauratore e costruttore di organi a canne. Dopo aver studiato alla scuola di Santa Cecilia, che prepara gli organisti parrocchiali, fa la conoscenza di Giorgio Persico, che già si occupa di restaurazione e costruzione di organi a canne, e con cui nel 1987 inizia a collaborare apprendendo il mestiere. All’età di 22 anni inizia a lavorare in proprio dapprima con il socio Salvatore Cortinovis e nel 1999 da solo, fondando la sua azienda. Inizia da subito a svolgere parecchi lavori nella Bergamasca espandendosi progressivamente fino ad operare sull’intero territorio nazionale, restaurando e costruendo organi, un’attività che continua con successo ancora oggi.
A parole appare semplice, ma cosa significa materialmente restaurare un organo a canne? “Si tratta di un’operazione complessa che può richiedere diversi mesi di lavoro – spiega Pietro – l’obiettivo è quello di riportare lo strumento alle caratteristiche foniche e storiche originarie”.
La prima fase è un accurato progetto dell’intervento da compiere sullo strumento che comprende anche uno studio delle caratteristiche dell’organo, della sua storia e del suo stato attuale, il tutto come indica Pietro, a rispettare la complessa procedura burocratica prevista….
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