di Luca Mariani

Da una passione domestica, famigliare e quasi quotidiana, ad un lavoro, un’attività in proprio. Dai pomeriggi passati sulle ginocchia della nonna Umberta a giocare con la macchina di cucito, all’atelier di moda in centro a Clusone. È questa la trama ricamata dai primi 28 anni di vita di Petra Chiara, che lo scorso febbraio ha aperto in viale Gusmini 10, il suo negozio-laboratorio: «Realizzo abiti da sposa e da cerimonia, per le donne, che siano le invitate, la sposa, sua mamma o sua nonna. Lavoro anche per i diciottesimi che adesso vanno molto di moda. Creo vestiti su misura. La cliente viene da me: insieme scegliamo il modello, il tessuto, i colori, prendo le misure e poi realizzo un bozzetto con il tablet. Lo invio e poi una volta scelto il modello inizio a cerare l’abito: taglio il cartamodello e le stoffe, cucio, facciamo le prove e poi è pronto.»

Nata e cresciuta a Leffe, nella valle capoluogo dell’industria tessile del XIX secolo, nelle vene di Petra scorre l’amore per il cucito: «Mia nonna aveva una ditta di lenzuola. Poi anche mia mamma ha sempre lavorato nel tessile.» Così sul finire delle scuole medie la scelta del percorso scolastico ricade sull’istituto Caterina Caniana di Bergamo. Però durante i cinque anni del percorso di tecnico della moda la leffese classe ’96 inizia a covare qualche dubbio: «Pensavo che questo lavoro fosse un po’ decaduto. Pensavo alla sarta, come alla signora anziana che sistema l’orlo dei pantaloni. Non volevo fare quello. Non c’era quella concezione più alta della sartorialità italiana.»

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