LEFFE – Diario di guerra dell’anima al tempo del covid: “La mia Leffe, la paura, le mani tremanti e quel pomeriggio con la mia bimba a Nembro”

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Giuseppe Carrara* (ex sindaco di Leffe)

Raccolgo l’invito della cara Tea, che mi invita a trasmettere una mia impressione su come sia la situazione a Leffe in questa tanto attesa “fase 2”.

Facendo un esempio, e pure un passo indietro, la racconto attraverso un episodio che mi balza in mente, tant’è, che la situazione di Leffe è più o meno la stessa di ogni comune della Valseriana, un po’ più, un po’ meno!

Ho percorso diverse volte la “Cisa”, il passo appenninico che collega l’Emilia Romagna con la Toscana, al confine con la Liguria! L’ho pure fatto due volte in bici da corsa, una volta da una parte, una volta dall’altra, che dire, in autostrada è una cosa, in bicicletta un’altra.

Ma ci fu una volta che, transitandovi in autostrada, entrai in galleria dal versante Emiliano, con un tempo uggioso, e uscii sul versante toscano sotto un nubifragio violento, tant’è che dovetti quasi fermarmi, tanto la pioggia non mi permetteva di “vedere al di là del mio naso”.

Ecco, il ricordo di quell’episodio calza a pennello con la situazione che abbiamo vissuto fino a pochi giorni fa.

Eravamo a conoscenza del possibile brutto tempo (gennaio), siamo entrati nella buia galleria del contagio (febbraio), mentre “alleggramente godevamo degli ultimi panorami delle stupende basse montagne emiliane”, ci siamo infettati più o meno tutti e, uscendo dalla buia galleria, ci siamo trovati di fronte a questo “rovescio di pioggia e grandine” che ha provocato numerosi danni!

Insomma, dei fatti capitati e delle esperienze vissute da ognuno di noi si potrebbe pubblicare un’enciclopedia.

Passati i primi chilometri, dall’uscita di quella galleria, la pioggia e la grandine hanno iniziato a “mollare la presa”, come era normale che fosse.

Abbiamo subito ingenti danni; in fondo quel viaggio l’abbiamo intrapreso tutti, entrando tutti a contatto con il virus, in quel febbraio 2020. E fateci caso, proprio a carnevale, con la sospensione delle sfilate, avevamo avuto il segnale di allarme, della serie “A carnevale ogni scherzo vale”; ma niente, abbiamo vissuto come se non ci fosse un domani seppure già nella zona di Nembro e dintorni molti erano già ricoverati in terapia intensiva….

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