Ex sindaco, mille cose, ciclista, appassionato di vita, mille vite, due figli, camaleonte di lavori che sceglie prima per passione e poi per tutto il resto e ora scrittore. Giuseppe Giuppy Carrara, classe 1972, ha tra le mani il suo primo libro ‘Sarà perché ti amo’ che basta leggere il titolo per far partire nel cuore quel ritornello che tutti hanno canticchiato negli anni ’80, per chi c’era già. Un libro che è un pezzo di vita, non solo suo ma di un intero paese, Leffe, di un’intera valle, la Val Seriana. Ma partiamo dalla fine, da adesso, Giuppy ha iniziato a lavorare da poco come educatore nella Comunità Kairos di Casale di Albino, lui che in questo campo ha un’esperienza di lungo corso: “Lavorare con loro – racconta Giuppy – mi arricchisce profondamente, è uno stimolo continuo” e Giuppy con loro è un vulcano di idee e sentimenti: “Dalla piscina a un film tutti insieme, alla cucina alla ginnastica di gruppo, insomma, stiamo bene insieme”. Giuppy, studi da perito elettrotecnico, un lavoro per la Radici, parecchio tempo all’estero tra Cina e India, il ritorno a casa: “Ma non mi vedevo in un ufficio, così mi sono iscritto alla scuola di massofisioterapista e ho lavorato per l’Albinoleffe, nel ciclismo anche con alcuni miei ex compagni di squadra, ho seguito Beppe Turbo Guerini ma anche Paolo Savoldelli e molti altri, ho lavorato 8 anni a Vertova come Fisioterapista alla fondazione Gusmini, lì mi sono appassionato alla psichiatra, ero il referente maschile per la ginnastica e ho imparato a conoscere, a trattare, a vivere i malati psichici, 8 anni densi e intensi”. In quegli anni comincia anche la carriera amministrativa. “Nel 2002 sono stato eletto vicesindaco e ho cominciato ad occuparmi delle politiche giovanili e dello sport – continua – ho messo a frutto l’esperienza maturata in oratorio come animatore, sono nati progetti e idee che hanno dato buoni frutti”. Cinque anni dopo la lista di maggioranza si divide in due: “C’era stata una spaccatura, allora sindaco era Gianni Pezzoli, quell’anno, il 2007, ci furono tre liste, e noi abbiamo vinto, un po’ inaspettatamente. Una sorpresa per molti, non tanto per noi, abbiamo raccolto il 38%, le altre due liste il 32% e una il 28%”. Comincia l’avventura di Giuppy sindaco, due mandati, allora Giuppy aveva 35 anni, 2007, nel pieno della crisi economica del tessile in Val Seriana: “Sono stati anni tosti ma anche belli, anche se la crisi economica ha fatto disastri ovunque, ma la gente è rimasta unita. Ho chiuso anche il Titanic, il parco, mi sono fatto 10 anni di processi e sentenze, poi finalmente ci hanno dato ragione. Anni feritili di idee, le associazioni giovanili, gli amici del Boos Festival, tante iniziative. Alla fine il gruppo ha continuato, ma era il periodo in cui Calderoli aveva tagliato il consiglio da 17 a 8 persone, eravamo in 8 in consiglio, una desolazione, anche per questo ho votato No al referendum per il taglio dei Parlamentari, se manca la rappresentatività manca il confronto, mancano opportunità di crescita per tutti. Per fortuna poi siamo tornati a numeri normali. Ma per cinque anni il consiglio comunale era come svuotato”. Ora l’idea di aprire una propria Comunità, da tempo ci pensavi: “Un percorso che ho maturato dentro di me – continua Giuppy – e che è poi cresciuto ascoltando diverse realtà del territorio. Voglio dare spazio al mondo dell’adolescenza, una fascia di età che politicamente non paga, per qualcuno è meglio tenere la polvere sotto il tappeto. Molti la vedono come una brutta età, in realtà è il momento più bello della vita, dove si fanno le prime scoperte, le prime esperienze e credo che in questo senso una Comunità possa fare una grossa mano. Il ricavato del mio libro andrà interamente a questo progetto a cui sto lavorando e che dovrebbe vedere la luce nella prossima primavera, stiamo raccogliendo fondi e risorse. Vogliamo tirare fuori la ricchezza che i ragazzi hanno dentro in un’età che invece è vista come un disagio. Vogliamo supportare i genitori e intervenire laddove è necessario”. Giuppy ha due figli adolescenti, uno di 15 anni e una di 12 anni: “Con loro ho un buon rapporto, confrontarsi e dialogare è importante”. Il libro si chiama ‘Sarà perché ti amo’ il titolo di una canzone dei Ricchi e Poveri, perché? “Sono legato a questa canzone, avevo 4 anni quando l’ho sentita al matrimonio dei miei zii e mi è rimasta in testa. E io la sento un po’ come allegria, stimolo ed è il messaggio che vorrei lasciare a tutti con questo libro, in qualsiasi campo uno si mette in gioco conta lo spirito. Un rapporto tra madre e figlio raccontato attraverso episodi divertenti della mia vita, il piacere di rimanere legati anche quando il cordone ombelicale è giustamente spezzato. Potevo raccontare il nostro rapporto in modo conflittuale, ho preferito farlo in modo leggero e divertente, perché così è”. Giuppy ha perso il padre a 41 anni: “Mia madre aveva cinque figli, io sono il terzo, a metà, mia madre ci ha allevato tra mille difficoltà, con dignità e affetto, non ci è mai mancato niente, era partita dalla Sardegna dove viveva in povertà ma ci ha sempre insegnato l’umanità e la vera ricchezza del cuore. E questo vale più di tutto”. Già. Giuppy sorride, è ora di andare, i suoi ragazzi in Comunità lo aspettano, gli suona il cellulare, è un ragazzo disabile di Endine: “Passo a trovarti in bici, ti porto i boeri…”.
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