Paolo Radici aveva 77 anni. Se ne è andato un giorno di settembre, con la consueta discrezione che aveva caratterizzato tutta la sua vita. Insieme ai fratelli Angelo e Maurizio (l’altro fratello Fausto, compianto sciatore era morto anni prima), era alla guida del RadiciGroup leader mondiale nella produzione di una vasta gamma di intermedi chimici, polimeri di poliammide, tecnopolimeri ad alte prestazioni e soluzioni tessili avanzate, tra cui filati in nylon, in poliestere e provenienti da recupero e da fonti bio, non tessuti e dispositivi di protezione in ambito sanitario e industriale. Un impero che aveva preso forma nei primi anni ’40 da un’idea di Pietro Radici, nonno di Paolo, Angelo e Maurizio, concretizzatasi con la Tessiture Pietro Radici spa, azienda poi affidata al figlio Gianni che aveva sposato Luciana Previtali Radici. Il gruppo oggi conta più di 3mila dipendenti, un fatturato (nel 2022) di oltre 1,543 miliardi di euro e un network di unità produttive e sedi commerciali dislocate tra Europa, Americhe e Asia.

ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 SETTEMBRE