LEFFE – VERTOVA – Jacopo, il super eroe che vola nell’infinito

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Jacopo era un super eroe. Jacopo è un super eroe. Di quelli che volano nel cielo. Che lo attraversano. Lo martellano di meraviglia. Si incantano e incantano. Jacopo ha sofferto, gioito, illuminato di una luce infinita mamma Sonya e papà Fabrizio. Jacopo è e rimane per sempre. Lassù, dove ogni cosa è eterna. 

Jacopo, sari neve bianca d’inverno, pioggia leggera in primavera…

Carissimo Jacopo,

qualche sera fa sei volato in cielo come una rondine di primavera.

Leggero, senza fare rumore, solo un battito d’ali.

La tua piccola bara bianca è stata posta nella chiesetta dedicata alla Madonna di Lourdes.

C’era freddo in quella chiesa, tanto freddo, e silenzio, tanto silenzio.

Molte persone sono venute a salutarti, un saluto silenzioso, lacrime trattenute a stento, capo chino,  come fossero davanti ad un piccolo re.

Perchè tu sei stato un piccolo re, un piccolo re coraggioso.

Ci hai fatto riflettere sulle nostre fragilità, ci hai fatto capire cosa conta davvero nella vita: l’amore, soltanto l’amore.

Sei stato un bimbo allegro, vivace, anche un po’ furbetto, ansioso e curioso di conoscere il mondo.

Tanti riccioli, due occhi di perla e un sorriso dolcissimo.

Eri così e così rimarrai per sempre nei cuori di chi ti ha conosciuto.

E chi ti ha tanto amato ti ritroverà in un raggio di sole che, all’improvviso, filtra tra le persiane; nell’incanto della luna, nel brillare delle stelle, nei colori dell’arcobaleno, in un filo d’erba e in un fiore di campo dolcemente mossi dal vento.

E sarai neve bianca d’inverno, pioggia leggera in primavera, fresca ombra d’estate e bosco dorato in autunno.

La tua mamma e il tuo papà hanno scritto: “Ci riabbracceremo, siamo una COSA SOLA”.

Sarà così.

Un bacio,

la tua amica Bì.

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