L’INCHIESTA/2 – Viaggio da Sovere a Bergamo lungo la SS42: andata e ritorno, code mattutine e code serali

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L’appuntamento è per le 6.45 nel parcheggio di fronte al bar ‘Le More’ di Sovere, sul confine con il territorio comunale di Endine Gaiano. Qui l’Alto Sebino lascia spazio alla Valle Cavallina.

Fa freddo (non per niente qui vicino c’è la Valle del Freddo), i prati sono coperti di brina (in questa zona c’è sempre nel periodo autunnale/invernale). Guardando a sinistra, verso il Lago d’Iseo e la terra bresciana, il cielo è abbastanza chiaro. Il Monte Guglielmo svetta coronato di un sottile manto nevoso. Volgendo lo sguardo verso destra, in direzione Bergamo, la notte non si è ancora del tutto convinta di dare spazio al giorno.

Partiamo. Comincia questo viaggio da pendolari. Sì, vogliamo metterci nei panni di chi si alza presto al mattino per andare a lavorare a Bergamo e dintorni. La strada è già trafficata, ci sono molte automobili e diversi furgoni e camion. Dalle scritte su questi ultimi si notano molti riferimenti camuni, perché è dalla Statale 42 della Valle Cavallina che passano i lavoratori che dalla Valle Camonica si recano nelle zone di Bergamo e Seriate, oppure quelli che vanno all’aeroporto di Orio al Serio.

Alla rotatoria di Piangaiano incrociamo le auto che scendono da Solto Collina e Fonteno. Arriviamo a Endine con tranquillità, c’è traffico, ma è scorrevole. Stesso discorso lungo tutto l’omonimo lago. Si procede tra i 60 e i 70 km/h. Poi il traffico si blocca in prossimità della rotatoria di Spinone. Da lì parte una della tante scorciatoie che ormai sono off limits per gli automobilisti che cercano di fuggire alle code. Dalle Fonti San Carlo parte una via, parallela alla Statale 42, che porta al piazzale dove si tiene il mercato di Casazza. Ma adesso questa è una strada che possono percorrere solo i residenti e chi cerca di fuggire dalle code sulla Statale passando di qui, rischia una multa (anche perché, specialmente nelle domeniche estive, qui c’è sempre un vigile pronto a punire il malcapitato che, stanco di stare in coda, cerca di passare da questa scorciatoia).

Ripartiamo sulla SS42, anche se lentamente, e arriviamo all’incrocio di Monasterolo. Qui si immettono sullo stradone alcune auto. Il semaforo di Casazza è rosso, tanto per cambiare. Guardo l’orologio. Sono le 7.07, dai, non è tantissimo, ma il bello, o meglio, il brutto, sta per arrivare. Dal semaforo di Casazza alla rotatoria che porta a Gaverina si viaggia con tranquillità, ma ecco la brutta sorpresa.

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