Qualcosa si muove, dopo anni di crisi. Il mercato immobiliare ricomincia a dare segni di vita, anche se a muoversi sono soprattutto le ristrutturazioni, ma è già un segno. E i prezzi non scendono più come negli ultimi anni ma in alcuni casi tornano a salire. I dati sono quelli ufficiali del ‘listino degli immobili’ dove si trovano tutti i prezzi di compravendita con relative mappe, di tutte le aree cittadine, dei centri principali della provincia: Albino, Caravaggio, Clusone, Dalmine, Lovere, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia, San Pellegrino Terme, Sarnico, Seriate, Trescore e Treviglio ed i prezzi di tutti i paesi della provincia. Andiamo a spulciare i dati. I listini classificano i valori degli immobili in categorie omogenee sulla base dell’area in cui sono situati e degli anni dell’immobile. Per tutti i centri della provincia la suddivisione è in immobili: nuovi (classe A), recenti (5-20), semirecenti (20-40) e da ristrutturare (>40 anni). I prezzi sono riferiti al reale venduto, a compravendite realmente definite
CITTA’ +1,10%
Centralissimo +2%
Semicentrale +1,4%
Periferia – 0,4%
Le quotazioni sono stabili con l’eccezione di alcune zone della periferia dove si registrano ancora lievissimi cali. Il semicentrale registra un leggero incremento dei prezzi trascinati dagli immobili di qualità. Gli immobili nuovi evidenziano migliori risultati rispetto alle altre categorie. Grazie agli incentivi per le ristrutturazioni, si evidenziano incrementi anche sul numero delle compravendite degli immobili da riqualificare.
PROVINCIA (città escluso) +0,6%
Centri principali + 1,1%
Centri minori + 0,4%
I prezzi crescono nei centri principali, dove si registra un risveglio della domanda, mentre sono stabili nei comuni più piccoli. Tengono le quotazioni del segmento del nuovo e dell’offerta di qualità. Tiene la domanda a scopo abitativo, alimentata dalle richieste di prima casa e di sostituzione improrogabile. In generale, l’atteggiamento delle famiglie per il cambio casa in provincia resta però di selezione e di attesa.
Resta ferma la domanda a scopo di investimento, travolta dall’inasprimento fiscale.
Cosa si compra:
La tendenza, rispetto all’anno scorso, è verso case più grandi e più efficienti
Vendite | Percentuale |
Fino a 45 metri | – 6,0% |
Da 45 a 70 mq | – 22,0% |
Da 70 a 100 mq | + 24,0% |
Da 100 a 125 mq | + 43,0% |
Oltre 125 mq | – 5,0% |
A fronte di un’offerta che resta molto alta, si confermano la dinamicità della domanda dei contratti di affitto, segnale di tenuta del mercato della locazione.
Dopo una discesa durata oltre otto anni, i canoni tornano a crescere per il secondo anno a ritmo consistente 3% in città.
E’ l’effetto dell’affitto turistico che sottrae offerta alla locazione ordinaria.
I prezzi degli affitti sono stabili nei principali paesi della provincia, con una crescita media dell’2%.
Il mercato è quindi meno dinamico in provincia, dove le richieste di seconde case sono ferme e la domanda espressa dalle famiglie di cittadini stranieri sta diminuendo.
Resta prioritaria per i proprietari l’esigenza di selezionare conduttori affidabili e solvibili, anche riconoscendo sconti sul canone. L’accresciuta pressione fiscale spinge a mettere a reddito gli immobili invenduti.
I canoni mensili (medi) di mono/bilo arredati
Città canone mensile
Città Alta e Centralissimo 900/550
Centrale di pregio 750/550
Centrale 650/500
Residenziale 550/400
Provincia (no turistico) canone mensile
Centrale nei centri principali 550
Residenziale di qualità 500
Residenziale ordinario 450
Le abitazioni: i prezzi (medi) più significativi del nuovo:
Area Prezzi al metro quadro
Città Alta (pregio) 5.500
Colli di Bergamo (Città Alta, Coli di primaria importanza) 4.700
Viale Vittorio Emanuele (centralissimo di pregio) 4.700
Via XX settembre (Centrale di pregio) 4.200
Via Statuto (zona Piscine) 4.000
Via San Tomaso (zona Accademia Carrara) 3.300
Quartiere Finardi 3.200
Sarnico centro 2.600
Lovere centro 2.550
Treviglio centro 2.600
Castione (Dorga Bratto) 2.400
Gorle 2.300
San Pellegrino Terme 2.250
Clusone centro 2.100
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