L’INCHIESTA – VIAGGIO NEGLI OSPEDALI BERGAMASCHI – A Seriate piove nella camera mortuaria, ad Alzano sbagliate le misure delle porte e… quell’incendio al Giovanni XXIII

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Caos ospedali. Pazienti che… bruciano, stanze dove piove dentro, strutture nuove con problemi di spazio. Un anno nefasto questo per gli ospedali bergamaschi e adesso i sindacati annunciano battaglia.

 

Ospedale Bolognini di Seriate: l’incendio

di marzo e la pioggia dal soffitto

A Seriate il 12 marzo un incendio nella terapia intensiva: “Un incendio che aveva danneggiato il Pronto Soccorso – racconta Alfredo De Marchi, della Fials – non ha funzionato il rilevatore di fumo, per fortuna uno che passava ha visto il fumo salire e aveva avvertito”. “Il Pronto Soccorso – continua De Marchi – è stato chiuso e cosi è rimasto per buona parte della notte tra martedì 12 e mercoledì 13 marzo quando una colonna di fumo nero e denso è uscito dal primo piano della palazzina E’ successo un caos, l’ospedale Bolognini ha allertato la Croce Verde di Albino, attraverso l’utilizzo di 6 ambulanze di rianimazione, per il trasporto dei pazienti in altri ospedali. Si è evitato il peggio solo perché l’incendio è scaturito da un’area esterna alla degenza e fortunatamente non ci sono stati feriti”. I sindacati hanno alzato la voce: “Non è possibile che succedano queste cose, la sicurezza viene prima di tutto anche perché si tratta di pazienti, di gente malata, che va tutelata e aiutata”. De Marchi apre un fascicolo e mostra delle foto: “Sopra la camera mortuaria, dove hanno fatto i lavori della nuova mensa e cucina piove a dirotto, devono mettere i secchi, una cosa inaudita, stiamo parlando di uno degli ospedali più importanti della Lombardia. Come è possibile che vegano fatti lavori senza controllare come vengono eseguiti?, e come mai quando è scoppiato l’incendio non hanno funzionato i rilevatori di fumo che sono soggetti a verifiche semestrali sulla funzionalità e monitorai costantemente come prevede la legge?”

Ospedale di Alzano: i letti in caso di incendio

non possono essere spostati, non passano dalle porte

Non siamo messi meglio ad Alzano – De Marchi – dove ci sono due padiglioni, il lato A e il lato B, c’è un rilevatore di fumi, ma se succede un incendio nel padiglione B i letti non possono essere spostati perché la porta è stretta e non passano. Sono stati fatti i lavori e non hanno tenuto conto della larghezza dei letti, risultato? Se succede un incendio cosa si fa? Portano i pazienti in braccio?”….

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