Non c’è pace a Lizzola. Oramai da anni qui è terra di contrasti più che di sci, di scandali più che di aria pulita, di divisioni più che di paesaggi da cartolina. E così adesso in mezzo ci finiscono anche le… lance, che non sono quelle che ci si tira addosso, anche se qui non sarebbe una novità, ma quelle della stazione sciistica di Lizzola, giusto alla vigilia dell’apertura che a questo punto è difficile da immaginare. Perché a Lizzola la mattina di venerdì 28 ottobre si sono presentati gli avvocati della TechnoAlpin con i tecnici della ditta e l’ufficiale giudiziario per riprendersi le dieci lance del sistema di innevamento dello Ski Stadium lungo la pista Due Baite di Lizzola. Innevamento che venne realizzato dopo il fallimento della prima ditta appaltatrice nel 2013 ma che non è stato ancora pagato del tutto, mancherebbero, secondo la ditta che arriva dall’Alto Adige, qualcosa come 128 mila euro. Ammanco confermato dalle autorità e così scatta il sequestro. Insieme ai tecnici arriva anche un bilico, che dovrebbe togliere le lance.
Ma succede quello che non ti aspetti. O che forse qui ti devi sempre aspettare. E così, appena arrivati a Lizzola ufficiale giudiziario e tecnici si sono trovati la strada sbarrata. In mezzo non una cinquantina di persone come qualcuno ha detto, ma un drappello di una decina scarsa di gente però agguerrita. Quasi tutti fanno capo alla cooperativa che dovrebbe gestire gli impianti di sci, Sergio Piffari in testa, l’ex onorevole più volte finito sulle cronache per varie questioni poco chiare e da qualche tempo per i profughi che ospita nei suoi alberghi….
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