La Parrocchia di Urgnano propone per venerdì 12 aprile (con inizio alle ore 20.45) il primo dei tre concerti che formano la nuova rassegna “Tra cielo e terra – L’organo secondo Serassi”, affidata alla direzione artistica di Alessandro Bottelli e nata per valorizzare il grandioso manufatto costruito da Giuseppe II Serassi nel 1798. Si tratta di un poderoso strumento a due tastiere, dalle caratteristiche inedite per l’epoca in cui fu realizzato, collocato in cantoria. In una posizione sospesa, dunque, a metà strada tra il cielo e la terra, quasi a voler figurare il raccordo tangibile, reale, tra la dimensione divina e quella terrena. Come scrive Federico Lorenzani: «Giuseppe Serassi aveva ben presente che l’organo di Urgnano era uno dei più grandi strumenti settecenteschi usciti dalla sua bottega, certamente l’unico, per quanto ne sappiamo, con il Principale 32’ reale alla tastiera. L’organo di Urgnano si configura pertanto come il più grande strumento realizzato in Italia nel Settecento».
Il concerto di inaugurazione, dedicato alla conclusione dei lavori di restauro che hanno interessato la facciata della chiesa parrocchiale dei Ss. Nazario e Celso, si intitola “Primo Libro di Canzoni per sognare”, ed è, in effetti, una vera e propria carrellata nell’universo della canzone del Novecento, che a partire da alcune celebri melodie napoletane toccherà vari generi, dal pop al rock alla canzone d’autore, con qualche spiccata incursione nel musical e nella musica per film. Il tutto arrangiato e riletto secondo moduli cari alla prassi del jazz e affidato a uno specialista del genere, il maestro Roberto Olzer. Il recital, che tre anni fa aveva debuttato con grande successo nel quadro della settima edizione di «Box Organi. Suoni e parole d’autore» di Lallio (Bg), ha come obiettivo quello di portare questo affascinante e complesso strumento più a contatto con la vita di tutti. A cominciare dal titolo stesso della serata, che intende parafrasare le antiche pubblicazioni musicali dei maestri del Cinque-Seicento, quando con i loro libri di canzoni per sonar definivano un genere e rimarcavano uno stato, quello derivato da una forma vocale, appunto la chanson, che ora assumeva sembianze del tutto autonome, esclusivamente strumentali. In fondo, chi di noi non ha qualche ricordo legato a una melodia o a un cantante che ci ha fatto sognare ad occhi aperti e per un momento – o forse una vita – ha fatto dimenticare le tante preoccupazioni del presente?
A tenere le fila di questo affascinante puzzle sonoro, sarà l’infaticabile Roberto Olzer, organista e jazzista di sperimentata esperienza, che ha scelto di raggruppare il vasto materiale a disposizione inanellando una serie di otto suites tematiche, dai titoli significativi: Swinging Suite, Neapolitan Suite, Pop Suite (con brani di Mia Martini, Renato Zero, Luigi Tenco, Antonella Ruggiero), Musical Suite (da La La Land, The Phantom of the Opera e West Side Story), South America Suite, Pink Floyd Suite, Kolossal Suite (Il codice Da Vinci, Il gladiatore, 1492: Conquest of Paradise), Rock Suite (The Winner Takes it all degli ABBA, Who Wants to live forever dei Queen e, per finire, Jump dei Van Halen). «La prassi di suonare, di improvvisare, in stile jazz, all’organo, – scrive il musicista – ha da ormai un secolo una sua storia, e in Fats Waller la sua figura più famosa ed emblematica. Ricalcando le sue orme, verranno affrontati i brani in programma di natura più schiettamente jazzistica, in particolare alcuni celebri standard jazz, come Honeysuckle Rose abbinati ad altrettante canzoni del cosiddetto ‘Swing italiano’, che attorno alla metà del secolo scorso occhieggiava divertito alle sonorità provenienti d’oltreoceano. Accanto a loro ho voluto selezionare altri titoli, raggruppandoli in suites omogenee, di tutt’altra estrazione, dalle musiche per musical, a quelle per film, alle canzoni di musica italiana per così dire più ‘sanremesi’, alla canzone napoletana o a quelle di tradizione latinoamericana, al pop ‘internazionale’, a temi e assoli di musica rock. La sfida è nel trovare un punto di incontro tra questi generi così lontani dal repertorio organistico abituale e le peculiarità per natura più congeniali all’organo: la polifonia, il contrappunto, l’imitazione, gli impasti armonici. Ma anche il vedere come l’uso della tavolozza timbrica dell’organo, così come di soluzioni ritmiche inusuali, possano offrire una prospettiva nuova, insolita, di temi che fanno parte ormai della nostra memoria collettiva. Una menzione particolare, dal mio punto di osservazione, alla suite dedicata ai Pink Floyd, per l’amore che mi lega alla loro musica fin dall’adolescenza, e perché la loro visionarietà sinfonica si avvicina, molto più che nelle opere di altre band, al mondo organistico».
Diplomato in Organo e Composizione Organistica al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida del M° Giancarlo Parodi e, con il M° Alberto Magagni, in Pianoforte al Conservatorio di Mantova, Olzer si è dedicato contemporaneamente all’apprendimento e allo sviluppo delle tecniche improvvisative nel repertorio jazzistico grazie alla frequentazione di Ramberto Ciammarughi. Laureato a pieni voti in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, affianca all’attività didattica quella compositiva e quella di arrangiatore. Numerose anche le frequentazioni in ambito pop, grazie alle quali ha potuto collaborare con artiste come Antonella Ruggiero e Tosca. Copiosa infine l’attività concertistica in ambito classico e jazzistico, in Italia, Svizzera, Francia, Germania, Inghilterra, Giappone, Cina e Israele, tanto come pianista che come organista, in veste solistica e di accompagnatore all’interno di diversi ensemble. Ha al suo attivo più di trenta album editi da etichette nazionali e internazionali di jazz. Oltre a varie collaborazioni come sideman, è alla guida di un proprio Trio, a fianco di Yuri Goloubev al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria, coi quali ha realizzato tre Tour Giappone, nel giugno 2015, settembre e dicembre 2016. È organista della Chiesa di St. Jakobus a Mund, nel Canton Vallese (CH). La rassegna ha la media partner del settimanale Famiglia Cristiana, del quotidiano Avvenire, di BergamoNews e Araberara. Ingresso libero e gratuito a tutti i concerti. Per informazioni: 388 58 63 106