LOVERE – CASTRO – Mattia, 22 anni, ipovedente e musicista: “Gli spartiti li leggo con il cuore”

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Mattia Gualeni, classe 1999, è un ragazzo che la musica ce l’ha addosso, ce l’ha dentro, ce l’ha nel dna, ce l’ha ovunque. E non sono le solite frasi fatte per le migliaia di persone che oggi suonano Macchè. Mattia & la musica sono una storia diversa. Dove l’arte abbraccia la persona e la persona si fa arte. Mattia è ipovedente, ci vede pochissimo, eppure si muove benissimo e da un orecchio non sente. Eppure Mattia la musica l’ha studiata e la studia, e immaginate voi come si fa a leggere uno spartito senza riuscire a vederlo o a vederlo a malapena. E qui entra un altro discorso, appunto, quello dell’arte che va oltre tutto: “Ascolto la musica e quando l’ascolto la faccio mia e la imparo”. Oltre tutto. Mattia vive a Lovere, a due passi da Castro e papà Ennio è di Castro mentre la mamma è di Lovere: “La passione per la musica – racconta – me la porto dietro da sempre, a 6 anni ho deciso che avrei suonato il violino, i miei amici suonavano la chitarra o il pianoforte ma a me affascinava il violino. I miei hanno sempre appoggiato le mie scelte, mio papà è un grande appassionato di musica ma non suona. E così a 10 anni mi sono iscritto al Conservatorio per suonare il violino, due anni intensi”. Così mentre quasi tutti i ragazzini della sua età sceglievano calcio, Mattia sceglie la musica: “Anche se ho sempre avuto l’hobby dello sci, mio papà è un insegnate di sci, comunque dopo i due anni di violino mi sono appassionato alla chitarra, l’ho scoperta da un mio amico, ne aveva comprata una e sono rimasto folgorato, sono ripartito da 0, da autodidatta, i miei non erano convinti, ero partito con il violino, e così andavo a casa del mio amico a Costa Volpino, lo guardavo suonare, e provavo a suonare anche io, poi a Natale me la sono fatta prestare, ho fatto un paio di accordi e messo insieme una melodia semplice, i miei si sono convinti e me l’hanno presa e così ho iniziato a suonare la chitarra, avevo 12 anni, non mi volevo chiudere in camera suonare, mi piace condividere la musica, la musica è condivisione, e intanto suonavo e provato  e mi appassionavo, la musica mi fa stare bene e fa stare bene chi l’ascolta, e poi quando ho compiuto 14 anni c’è stata la svolta, sono successe un po’ di cose che mi hanno portato definitivamente sulla strada della musica. Ho suonato per un tributo a Ligabue e ho cominciato a fare serate, mi hanno coinvolto in alcuni progetti musicali e spettacoli, ho iniziato a fare serate nei locali, nei pub, feste della birra, teatri, compagnie musicali”. Insomma, a 14 anni Mattia capisce che la musica non è solo una passione ma può diventare anche un mestiere. “Poi mi sono iscritto al Liceo Scienze Umane di Breno e intanto che frequentavo le scuole superiori ho continuato a sviluppare i miei progetti musicali e verso i 16 anni ho cominciato a comporre pezzi miei. E poco dopo ho iniziato a insegnare musica”. Mattia è un fiume in piena, perché oltre a comporre, suonare e insegnare adesso produce anche musica: “Sì, con la musica puoi fare davvero tantissime cose, è un universo in continua espansione e questo universo infinito è uno stimolo

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