Jules Renard diceva “Non mi occupo di politica”, è come dire “non mi occupo della vita”. Già, se fosse vero a Lovere c’è vita, tanta vita, alla faccia dei numeri demografici impietosi che hanno riportato il paese sotto i 5000 abitanti. Se negli altri paesi si parla di amministrazione, qui la parola ‘politica’ rimane in cima a tutte le riunioni. Qui è nato il compromesso storico prima ancora che sbarcasse a livello nazionale. Qui i laboratori politici sono attivi da sempre. Che poi funzionino è un altro discorso. Ma insomma, qui le elezioni amministrative cominciano prima che negli altri posti, in alcuni casi giusto appena finita un’elezione si comincia a pensare alla prossima.
Il 9 giugno prossimo non è poi così lontano e qui i giochi non ufficiali (quelli che poi contano più di tutto) sono cominciati da tempo. Facciamo il sunto di quello che si può dire.
Alex Pennacchio non sembrerebbe molto convinto di andare avanti, ma il condizionale è d’obbligo, è chiaro che se decidesse di ricandidarsi tutti i giochi intorno a L’Ago e ne L’Ago si fermerebbero, il sindaco uscente è lui e non ci si può certo permettere di dividersi in due fronti. Comunque, se Pennacchio si fa da parte si aprono scenari nuovi. Roberto Zanella intanto non fa mistero di aver dato la sua disponibilità, dopo essersene andato sbattendo la porta qualche anno fa, si dimise da assessore, si candidò poi a Tavernola dove tutt’ora è assessore, il figliol prodigo, uno dei fondatori de L’Ago potrebbe fare il candidato. Ma non tutti nel gruppo vedono di buon occhio un suo ritorno. Zanella vincolerebbe la sua candidatura se ci fosse un vice come Sara Raponi o Nicola Macario, oppure rientrerebbe nel gruppo non candidato sindaco, solo se Sara Raponi o Nicola Macario dovessero candidarsi a sindaco. Ma Nicola Macario, fresco papà del terzo figlio, un lavoro impegnativo, ha già fatto capire di non essere disponibile. Sara Raponi non si è ancora pronunciata ma l’assessorato al turismo e agli eventi sembra fatto su misura per lei e non sembra scaldata più di tanto per sobbarcarsi altro.
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