La voce rotta dall’emozione, e anche affaticata dalla malattia: “Mi dimetto da ogni incarico, non ce la faccio più”, Giovanni Guizzetti, medico di base, ex sindaco di Lovere, attuale assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistici, Manutenzione e Ambiente se ne va. Dopo 18 anni di amministrazione, cinque anni di minoranza, 10 da sindaco e ora Assessore. Un vulcano, con cui ci si poteva anche scontrare ma soprattutto incontrare, per discutere e trovare soluzioni, è innegabile che sotto la sua gestione Lovere si è risollevata soprattutto dal punto di vista turistico a discapito per esempio di Darfo che ha segnato il passo, il polo scolastico è cresciuto ed è diventato uno dei più importanti della provincia, l’ospedale funziona, annaspa invece il centro storico pur essendo nei Borghi più Belli d’Italia ma è un problema che riguarda anche gli altri paesi. Guizzetti che conclude il suo mandato con la discussa pista ciclopedonale che collega Lovere a Poltragno e con il progetto dello stravolgimento della viabilità nel centro storico. Adesso è tempo di pensare ad altro. Di pensare a se stessi. Guizzetti, classe 1955 chiude così la sua telefonata: “Mi dispiace ma così non riesco più, ringrazio tutti per questi anni. Sei anni fa, avevo 60 anni, ho cominciato ad avere problemi a un piede al mattino scendendo le scale, una sensazione strana che poi è sparita, pensavo fosse colpa delle mie ernie discali, poi però dopo 15-20 giorni il problema si è ripresentato, ho cominciato a fare accertamenti che hanno portato alla diagnosi della malattia che in questi sei anni si è naturalmente evoluta e peggiorata”. Una diagnosi durissima, Guizzetti il nome della malattia preferisce non pronunciarlo: “Scrivi che è un disturbo neurologico”. Un medico che si ammala, come vive la cosa? “Diventare paziente è sempre qualcosa di particolare, e lo è soprattutto se sei medico perché sai che cosa ti aspetta e questo non ti aiuta di certo, può essere utile per cercare di trovare qualche vantaggio nel cercare di compensare le carenze motorie, ma è una malattia che non si ferma, che non ha cura e questo un medico lo sa e non può nasconderselo quando diventa paziente, per fortuna ragiono ancora con la mia testa”. Sono stati 18 anni intensi per tutti, anche per chi scrive, abbiamo avuto modo di conoscere bene Guizzetti, anche litigando ma sempre con un rapporto di lealtà ormai sempre più raro nel mondo delle amministrazioni. Sul prossimo numero una lunga intervista e un in bocca al lupo per l’uomo Giovanni Guizzetti.