Battista era un libro scritto su pelle o era pelle scritta in un libro. Senza soluzione di continuità. Non aveva bisogno di computer o telefonini. Lo avevo conosciuto tanti anni fa, quando girava nella sua Lovere, e ti raccontava i muri, i vicoli, la storia di quel paese, di questa Italia, di questo mondo con una semplicità che non lasciava però nulla al caso. Quel sapere senza ostentare. Se ne è andato senza chiasso, senza clamore. Che lui era un uomo di poche parole. E di tanti libri. Che se li ritroverà lassù. Dove il pennino lo intingi nell’infinito. E il resto conta poco. Quello che conta è il suo cuore. Che resta per sempre.
SUL NUMERO IN USCITA 7 APRILE