Ti cerco
nel fogliame scomposto,
nel rivo prosciugato
dall’arsura del tempo,
nell’amorevole cura
dei sogni assopiti che diventano realtà.
Sfuggono gli aquiloni
verso aridi cieli
dalle dita inermi
nel trattenere il destino
nel nostro peregrinare assorto,
accartocciando
sussurri d’Eternità.
Ti cerco
nel buio di una sera
lasciata a sé stessa,
tra le righe
di un foglio abbandonato
nel bolero del vento.
Parlerà il silenzio
delle mie mani
sui mio volto smarrito e felice
che poi ci si rivedrà
e sarà di nuovo e per sempre primavera.
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