Caro Direttore,
sono a rispondere al vostro articolo pubblicato sul numero di venerdì 23 aprile, dove l’Assessore ai Lavori pubblici Dott. Giovanni Guizzetti non ha perso occasione per l’ennesima caduta di stile. Sono io il consigliere comunale che, pur abitando in Villaggio Colombera, ha votato contro al progetto della pista ciclopedonale. L’ho fatto perché, a differenza dell’attacco dell’Assessore, non c’è nulla di personale nella nostra valutazione del progetto. Ritengo necessario, per chi scelga di ricoprire incarichi politici, di essere in grado di scindere l’interesse proprio rispetto a quello della collettività. Negli ultimi 27 anni ho potuto sperimentare ogni cambiamento intervenuto in questa zona del paese; ricordo, ad esempio, quando nei condomini più alti vi erano un ristorante e un piccolo negozio. In estate giocavamo, con una stradina di ghiaia che attraversava il campo e il pallone spesso oltrepassava la recinzione del parco della Villa della Lucchini. Ricordo anche i lavori che hanno permesso la realizzazione di una pista dove i bambini possono imparare ad andare in bicicletta e che hanno illuminato il campetto permettendoci di giocare anche dopo cena. Il parco della Colombera era già stato sistemato ma, purtroppo, negli ultimi anni è stato abbandonato: la scala è sempre più pericolosa e rovinata, le recinzioni e i giochi sono deperiti e spesso non sono stati sostituiti. Il progetto della pista ciclopedonale rappresentava l’occasione per un processo partecipativo con cui gli abitanti della zona avrebbero potuto far emergere le esigenze di chi frequenta il parco. Una di queste sarebbe potuta essere la realizzazione di una piccola area coperta, dove ripararsi dal sole e dai temporali improvvisi, per giovani e anziani che ora sono costretti a rifugiarsi sotto alla pensilina dell’autobus. Questa occasione è stata persa. Come gruppo di Lovere Domani abbiamo scelto di votare contro la proposta dell’Amministrazione, affermando che il nostro giudizio non era relativo ad un progetto di recupero della zona, che anzi ci vedeva favorevoli, ma alla modalità di realizzazione e a perplessità rispetto alla sicurezza. In particolare abbiamo dichiarato che saremmo stati pronti a rivedere la nostra posizione se ci fossero state presentate un’analisi dei costi della realizzazione del percorso a monte rispetto a quello attuale posto a valle (lato forra del Tinazzo) e una relazione tecnica sulla sicurezza degli attraversamenti in prossimità della rotatoria di Poltragno, all’uscita di via Bergamo e su via Giorgio Paglia. Purtroppo entrambe le richieste sono cadute nel vuoto…
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