LOVERE – LETTERA – “Siamo soci dell’Avas: canone esagerato e i giovani che devono andare a fare sport negli altri paesi. Dove sono L’Ago e Lovere Domani?”

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Spettabile direzione di Araberara, siamo dei soci Loveresi, e non, dell’Associazione Velica Dilettantistica Alto Sebino AVAS di Lovere. Come già sapete, l’AVAS, sotto l’egida della FIV (Federazione Italiana Vela), si occupa della diffusione di questo meraviglioso sport della vela attraverso eventi, corsi rivolti alle persone di ogni età, comprese scuole, enti pubblici e no e privati cittadini. Inoltre AVAS . Essendo una ADS sopravvive solo attraverso le entrare che derivano dalle menzionate attività, da qualche sponsor, dal tesseramento dei soci e dal contributo del Comune di Lovere come tutte le altre (ormai poche) società sportive del territorio. Inoltre, in ambito FIV, L’AVAS organizza regate a livello Internazionale, Nazionale, Zonale e Locale che richiamano anche più di 100 imbarcazioni ed è un centro federale per l’attività velica per le persone con disabilità e paraolimpica. Ma veniamo al punto della nostra lettera. Due anni fa la società l’Ora, che gestisce le strutture del nuovo porto di Lovere, lanciò un bando di assegnazione e concessione delle strutture dove AVAS stava da anni a fronte degli accordi del piano Resider di dismissione delle aree ex ILVA. AVAS dovette partecipare al bando, nonostante l’assemblea avesse dato parere contrario, pena la cacciata dalla struttura stessa ed il canone annuale da pagare risultò e tuttora risulta proibitivo per un circolo come il nostro: 25.000 Euro/anno.

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