Claudia Taccolini è tornata alle… origini. Pomeriggio di inizio ottobre, la Pro Loco è all’opera per montare la struttura che accoglie Sapori d’Autunno e oggi Claudia, dismesso per qualche ora i panni da sindaca, è qui con la sua ‘vecchia’ (nel senso che ne faceva parte) associazione a dare una mano a montare gli stand. Una boccata di ossigeno in mezzo a questo turbinio dei primi mesi da sindaca in una realtà complessa e affascinante come quella dell’essere sindaca del Comune di Lovere.
Tre mesi dopo, sufficienti per tirare la prima linea e fare un primo piccolo bilancio anche personale. Sei cambiata? “No, vivo la mia vita normalmente, non pensando troppo all’impegno che ho preso, non voglio farmi soffocare dal ruolo, ma voglio alimentare la passione che mi sta coinvolgendo. Sono consapevole che non dovevo inghiottire ma nemmeno farmi inghiottire. Quello che è cambiata invece è la mia vita privata”.
Già, quella sfugge via: “Diciamo che trascuro un po’ gli affetti, i parenti, la normale vita quotidiana è passata in secondo piano, c’è sempre qualcosa da rincorrere, ma va bene così. D’altro canto c’è la soddisfazione e la bellezza di incontrare nuova gente e nuove persone”.
Insomma, in equilibrio instabile, ma in equilibrio: “Cerco di rimanere la Claudia di sempre e di tenere anche tutti i nuovi impegni”.
Hai una giornata libera, totalmente libera, come la passi? “Sulla carta dovrei rimanere a casa e sistemare un po’ di cose, sembra sia esplosa una bomba, passami il termine, con tutto il rispetto per i terremotati, sembra ci sia stato il terremoto. Però credo che invece staccherei il telefono e mi rilasserei con una coperta su un prato o su una sdraio in spiaggia”.
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