Si chiama Luar-Pons Terraneus, è il nome del progetto del nuovo Percorso ciclo pedonale, che unirà per la prima volta Via Nazionale con Via Bergamo e via Giorgio Paglia: “Un progetto importantissimo – commenta l’assessore Giovanni Guizzetti – sia per i residenti che per chi transita in questo tratto, sia per le nuove occasioni e prospettive che la sua realizzazione non mancherà di apportare a tutto il territorio non solo di Lovere, ma dell’intero Alto Sebino. Un Progetto fortemente voluto dalla nostra Amministrazione ed altrettanto fortemente osteggiato dall’opposizione di Lovere Domani, comportamento cristallizzato nel voto contrario al Bilancio di previsione che autorizzava il finanziamento degli interventi previsti”. Andiamo nel dettaglio: “Cominciamo col passaggio, una nuova apertura in grado di apportare vantaggi per territorio e persone diventando spesso percorso irrinunciabile, un vero e proprio Percorso panoramico. E panoramico è appunto un luogo che offre o consente un’ampia visione degli spazi circostanti e dal quale si gode un’estesa visuale dell’ambiente in cui ci si trova; quindi un luogo che costituisce un ottimo punto di vista per il godimento di un panorama. Ed il nostro Percorso avrà proprio anche questa caratteristica, con un tratto che si svolge in modo di offrire un’ampia e suggestiva veduta della natura circostante ed un altro tratto che permetterà di riportare di attualità una bellissima espressione che Guido Piovene nel suo viaggio d’Italia dedica al nostro paese: ‘…e dopo la curva, ecco il lago e Lovere, silente e fervente entro la cerchia dei suoi monti arcigni e stupendi’. Il Passaggio aprirà infatti un nuovo ‘cannocchiale’, vero e proprio punto panoramico sul lago che restituirà, anche se solo parzialmente per la nefasta presenza del condominio di Colombera, la stupenda visuale che accoglieva chi scendeva, soprattutto per la prima volta a Lovere; infatti, dopo la curva del Tinazzo, sembrava che tutto l’Alto lago corresse incontro al visitatore, come ben si può apprezzare dal dipinto di Giosafatto Alfieri eseguito nel 1806 su commissione del Governo francese e dall’altro quadro di fine ‘800 opera di……che ritrae in modo mirabile “l’affaccio sul lago” che si presentava proprio nel punto in cui la strada esce dall’orrido, all’incrocio tra Via Bergamo e Via Nazionale e che a breve verrà interessato dal nostro Passaggio panoramico”. Perché Luar? “Molto si è dibattuto sull’origine del nome di Lovere ed ancor oggi non si è giunti ad una conclusione definitiva e soprattutto condivisa. Una ipotesi suffragata da alcuni storici e latinisti, fa riferimento ad una epigrafe riportata su una stele dedicata a Minerva rinvenuta sul colle di S. Maurizio nel Sec. XVII, attualmente conservata nel Museo archeologico di Bergamo e che confidiamo possa entrare a far parte del patrimonio archeologico del nuovo Polo Museale cui la nostra Amministrazione darà inizio in futuro; su di essa viene riportato per alcuni il vocabolo luar da cui deriverebbe il nome del nostro paese, mentre per altri il termine Lòer con cui il nostro paese ancora oggi viene chiamato in dialetto, deriverebbe sempre da Luar, ma inteso come termine longobardo che indica bassura così come un tempo apparivano basse e paludose le nostre rive. Sia fosse valida un’ipotesi o l’altra, il termine di Luar richiama l’antico termine con cui era chiamata Lovere e questa denominazione non può che indicare un luogo storicamente presente da epoche antiche; mentre Pons Terraneus è il termine latino che indica un ponte di terra, proprio quello che consentiva, già in epoca romana, di superare il tratto finale del torrente Borlezza e la sua forra che costituivano un forte ed insormontabile ostacolo naturale, un vero taglio nel territorio. Infatti le pareti della forra poco dopo il loro inizio, si toccano, come si può ben vedere dalla fotografia scattata in occasione dei lavori di realizzazione della rotonda nel 2009; si uniscono quindi in modo del tutto naturale fino a costituire un ponte di terra, “Pons terraneus” da cui il toponimo di Poltragno con cui viene chiamata ancora oggi questa località al confine tra Lovere e Castro. Quindi anche un capo del percorso, così come l’altro può essere indicato con un termine latino che storicizza la sua presenza in loco in epoche ben lontane dall’attuale”. Guizzetti punta molto su quest’opera: “Ritengo che come pochi interventi degli ultimi decenni realizzati a Lovere, il Passaggio panoramico si presti a risolvere numerose criticità presenti in questa parte di territorio che quindi in un futuro prossimo non dovrà essere considerato solamente come insostituibile via di comunicazione tra Lovere e la sua periferia, tra l’Alto Sebino con Bergamo e Milano attraverso la Val Cavallina e con la Val Seriana attraverso la Val Borlezza…
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