Sotto la Basilica di Santa Maria in Valvendra nei giorni scorsi è apparso, ma sarebbe più utile dire ‘riapparso’ un passaggio sotterraneo di 167 metri, cunicoli nella roccia, suggestivi e impressionanti. “Si sapeva che li sotto – spiega l’ex sindaco Giovanni Guizzetti – c’era un rifugio antiaereo realizzato nella seconda guerra mondiale per i ragazzi del Convitto per proteggerli”. Sono davvero spettacolari le fotografie scattate dal gruppo Speleo Cai. “Il Museo Civico di Scienze Naturali di Lovere – spiegano dal Museo e lo Speleo Cai – in collaborazione con lo Speleo-Cai, commissione della selezione loverese del Club Alpino italiano, hanno elaborato un progetto di ricerca storico-ambientale per documentare nel sottosuolo di Lovere la presenza, la configurazione e la percorribilità di eventuali strutture edili sotterranee di varia età e diversa funzione (passaggi sotterranei, cunicoli, rifugi antiaerei, condotte idriche e canali, ecc.) La scoperta o riscoperta occultate per secoli e non più registrate dalla memoria oppure oggetto di tradizione orale sulla loro esistenza persegue un duplice obbiettivo: confermare quanto riportano gli antichi documenti e le memorie orali tramandate nel tempo; studiare in chiave scientifica le condizioni ambientali fisiche e biologiche che si sono instaurate all’interno delle strutture sotterranee nell’arco di tempo dalla loro realizzazione ad oggi. Il progetto comprende, quale parte sostanziale, la documentazione descrittiva topografica, testuale e fotografica delle strutture edilizie corredata da materiali d’archivio storico che sarà possibile reperire….
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