Il lago è inquieto, sbatte dove capita e cerca libertà. Il cielo è gonfio. Lovere è ancora semivuota, una mattina di fine autunno, le saracinesche di ‘Bacchetta’ sono ancora abbassate, da qui in avanti non si alzeranno più. Fine corsa, dopo 90 anni di negozio. 90 anni che hanno visto passare e cambiare Lovere e la zona. Già, perché i giochi venduti da Bacchetta sono finiti nelle case di bambini di tutti i paesi della zona.
Una storia cominciata 90 anni fa: “Mia nonna materna – racconta Giuseppe Bacchetta, l’ultimo titolare, insieme alla sorella Adeliana – Giuseppa Conti aveva aperto qui nel 1929, allora era una cesteria e vendeva zoccoli”. Il negozio è nato così, ceste e zoccoli, in quegli anni di giocattoli ancora non ce n’erano e chi poteva permettersi i casalinghi erano davvero in pochi. Il negozio era più piccolo, occupava solo una delle vetrine che invece coprono quasi tutta quella parte dell’edificio. “Dopo Giuseppe è subentrata mia madre, Bartolomea, mio padre intanto lavorava all’Ilva – racconta Giuseppe – io sono nato nel 1950 e mia sorella nel 1955, intanto mia madre un poco per volta ha allargato il negozio”.
Gli anni passano e anche il commercio si modifica, così come Bacchetta, i casalinghi e i giocattoli cominciano ad avere mercato. “Nel 1966 mio padre si è licenziato, e qui vicino al negozio originario c’era l’Inam (la vecchia Mutua, ndr), ci siamo ulteriormente allargati e mio padre e mia madre hanno cominciato a gestire il negozio, sopra avevamo l’abitazione”. Bacchetta comincia a diventare un nome e un marchio conosciuto dappertutto, casalinghi e giocattoli la danno da padrone, tutti hanno sono stati o hanno avuto un bimbo che si ricorda le vetrine di giocattoli di Bacchetta. “Nel 1981 – continua Giuseppe – il negozio cambia totalmente, abbiamo modificato tante cose e nel 2008 abbiamo aperto al piano di sopra, allargandoci ulteriormente sino ad arrivare a una superficie di 300 metri quadri”.
Insomma, uno dei negozi più grandi di Lovere. Ed è stato così sino a pochi giorni…
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