Maltrattamenti in famiglia: divieto di avvicinamento per due uomini

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Nei pomeriggi del 9 e 10 settembre i Carabinieri di Urgnano e Fara Gera d’Adda hanno sottoposto rispettivamente un 29enne egiziano ed un 37enne italiano al divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati con applicazione del  “braccialetto elettronico”. Le misure cautelari scaturivano a seguito delle indagini condotte rispettivamente dai Carabinieri della Stazione di Urgnano e dalla Sezione di Polizia Giudiziaria costituita presso la Procura della Repubblica di Bergamo, i quali avevano raccolte le denunce delle ex conviventi dei due uomini.  

Nel primo caso, erano circa quattro anni che l’uomo si rendeva autore di percosse, minacce e pedinamenti nei confronti della donna, una 23enne italiana, ma il tutto è culminato alla fine del mese di agosto in cui si accorgeva di essere seguita dall’ex compagno a bordo della propria autovettura, intimandole di fermarsi. La donna, ormai stanca, ha deciso di denunciare l’uomo.

Nel secondo caso, erano circa cinque mesi che l’uomo perseguitava l’ex compagna, una 42enne italiana, con continue telefonate e pedinamenti nei luoghi da lei frequentati. L’escalation proseguiva fino a quando la donna, all’inizio del mese di luglio, non veniva aggredita fisicamente presso la propria abitazione venendo afferrata per il collo e trascinata all’indietro per le scale e proseguire fino al mese successivo con continui pedinamenti, presentandosi sotto la sua abitazione.

Gli elementi di prova raccolti consentivano al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bergamo di emettere i provvedimenti cautelari a carico dei due uomini, imponendo loro di non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalle vittime, mantenendosi ad una distanza di almeno cinquecento metri da loro, applicando loro il cd. “braccialetto elettronico”.

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