Un paio di Bikkembergs nere, pantaloncini, maglietta azzurra, sorriso stampato in volto e anche sul cuore, Walter Semperboni, neo sindaco di Valbondione è in Comune, mattina di metà giugno, fuori finalmente comincia a far caldo e i primi turisti si affacciano con scarponcini e racchette e i residenti escono a fare due passi, la montagna sale ripida di fronte al Comune, una sorta di fetta tra cielo e terra, in cima la neve rimane lì, a fare compagnia a un’estate che sta per cominciare. Walter saluta i dipendenti ed esce, andiamo a trovare Caterina, la sua mamma, che l’aspetta a casa. Attraversiamo il paese in auto e poi ci dirigiamo verso una zona dove il bosco la fa da padrone, e che padrone, un incanto col sole, pista ciclabile, gente che cammina, la montagna che pompa vento fresco e il sole che scalda. La casa dove vive Walter con mamma Caterina è lì in mezzo, di fronte un orto rigorosamente diviso a file perfette: “Lo tiene mio cognato”. Walter si è trasferito qui da pochi anni, da quando papà Antonio, che lui chiama affettuosamente ‘papone’ è morto di covid, sino ad allora, lui, papà Antonio e mamma Caterina, 83 anni, vivevano a Lizzola: “Ma poi ci siamo trasferiti qui, dove nella casa vicina c’è mia sorella Fortunata che mi aiuta a seguire meglio mia madre”. Già, Walter e mamma Caterina sono inseparabili. E chi l’avrebbe mai detto, Walter, ormai conosciuto un po’ dappertutto anche fuori provincia per le sue battaglie ideologiche e politiche e anche per qualche suo tono un po’ sopra le righe: “Ma sempre a fin di bene, io sono così, genuino”, nelle vesti di figlio è premuroso e dolce.
ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNO