Il settimanale “Famiglia Cristiana” ha dedicato all’evento la copertina del suo numero pasquale, enfatizzandolo come simbolo della rinascita di Nembro dopo la tragedia della prima ondata della pandemia, altri invece hanno cercato di specularci puntando il dito contro la chiusura del punto nascite dell’ospedale di Piario, altri ancora si sono inventati favole spiegando che la piccola Chiara sarebbe nata con il solo aiuto del padre, invece anche qui le ostetriche di Terre Nostre erano presenti, una telefonata di Monica alle ostetriche che la guidano telefonicamente verso l’ospedale, poi visto che il parto è imminente (Monica per partorire il primo figlio ci aveva messo solo due ore) il consiglio di fermarsi nel primo piazzale libero dove poi due ostetriche hanno raggiunto Monica e dove è nata la piccola Chiara: “Sì, la nascita della nostra piccola Chiara – spiega mamma Monica – nel parcheggio dell’Esselunga di Nembro ha riportato l’attenzione generale sul paese tanto provato dal Covid e sulla speranza di ‘rinascere’, ma io avrei preferito che l’attenzione si puntasse di più sul fatto vergognoso che tutto il territorio dell’Alta Valle, che è vasto ed è malservito anche dalla viabilità, non disponga più nemmeno del punto-nascite che c’era presso l’ospedale di Piario: a me è andata bene, ma non oso pensare a cosa sarebbe potuto succedere se la nascita di Chiara avesse avuto delle complicazioni, o anche solo se avessimo trovato la provinciale della Val Seriana congestionata dal traffico com’è di solito…Per fortuna era l’alba di un sabato mattina e le auto in giro erano poche, ma è stata pura fortuna”. Monica Maver, 40 anni, aveva già avuto l’attenzione della cronaca quando per la nascita della sua seconda figlia, Marta, che ora ha 2 anni…
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