Il 12 novembre i Carabinieri della Stazione di Martinengo hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo nei confronti di un uomo di 53 anni, di nazionalità italiana, residente nel territorio di quella Stazione Carabinieri.
La donna ha trovato la forza di denunciare le violenze subite in tanti anni rivolgendosi ai Carabinieri e dopo la denuncia era stata collocata in una struttura protetta.
Secondo quanto è stato accertato, le aggressioni verbali erano iniziate dal 2013, proprio quando i due erano andati a convivere.
Con la nascita della loro figlia, nel 2014, l’uomo, in diverse occasioni, aveva picchiato la compagna senza neanche preoccuparsi della presenza della bimba che assisteva alle violenze.
Le liti erano frequenti e, in varie occasioni, scaturivano da incomprensioni sull’educazione degli altri due figli avuti dalla donna da precedente matrimonio, all’epoca dei fatti minorenni, i quali, pur avendo assistito ad alcune aggressioni subite dalla mamma, non erano mai intervenuti, anch’essi intimoriti dall’atteggiamento dell’uomo il quale li aveva anche minacciati di morte, scrivendo talvolta sullo specchio appannato del bagno la frase “vi ammazzo tutti”.
Accadeva quindi che l’uomo controllasse il telefonino della vittima, talvolta sottraendoglielo.
Più recentemente l’aggrediva all’interno dell’ospedale, sferrandole pugni sul viso davanti alla bimba minorenne, in occasione di una visita medica. Le urla della bambina avevano attirato il personale sanitario che era riuscito ad allontanare l’uomo.
Ultimamente la donna, acquisita maggiore consapevolezza dei rischi per la sua incolumità, non era più disposta a sottostare. Tale comportamento incattiviva ulteriormente il compagno. Tuttavia anche la bambina aveva iniziato a confidare ai parenti che il papà picchiava spesso la mamma. Il Giudice per le Indagini Preliminari, all’esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere.