Pier Luigi Mottinelli è l’ex presidente della Provincia di Brescia. Candidato per il Partito Democratico al Parlamento Europeo. Una circoscrizione da far tremare i polsi, Lombardia, Piemonte, Liguria, Val d’Aosta, 16 milioni di potenziali elettori. “Quando sono stato eletto Presidente della Provincia ho coniato lo slogan, poi ripreso a livello nazionale, della ‘Provincia casa dei Comuni’. La mia idea adesso si estende all’Europa che deve essere ‘Casa delle Nazioni’. Insomma attenzione ai territori e alle loro specificità”.
In che cosa si distingue dal “sovranismo” di Salvini e altri leader politici?
“Che l’Europa debba cambiare alcuni atteggiamenti è chiaro. Condivido quanto detto da Macron, l’Europa è talmente importante che non si tratta di prendere o lasciare, accettarla o rigettarla, basta cambiare alcune regole e che sia a misura delle Nazioni che la compongono. L’Italia è una delle tre fondatrici dell’Europa unita, doveva essere l’idea di ‘Stati Uniti dell’Europa’, poi è diventata qualcosa di diverso. Mi ispiro all’idea di Altiero Spinelli. Basta far capire alla gente che è nel suo interesse avere un’Europa che funzioni e che abbia attenzione ai suoi territori e ai suoi bisogni”. Tu vieni dalla Valle Camonica, dalla montagna.“Appunto, come quando sono diventato Presidente della Provincia non ho dimenticato la montagna, così vorrei che arrivasse in Europa la voce della montagna”. Attualmente Mottinelli è responsabile a livello regionale per il Pd proprio per l’Europa, è Presidente della Commissione Montagna dell’ANCI (Associazione dei Comuni) a livello nazionale.
Sei candidato per il Pd. “Ci sono segnali importanti di ripresa, la grande affluenza alle primarie e la rinnovata fiducia per il partito. Si riparte da qui. E’ importante saper amministrare il proprio territorio, anche al di là degli schieramenti politici, andare al sodo”.