Dopo la tragedia della pandemia che l’ha profondamente colpita, c’è un’altra minaccia che incombe sulla Rsa: il rischio che sia costretta a chiudere a causa dei mancati ingressi seguiti alla “strage” di marzo, quando furono ben 34 gli ospiti deceduti a causa del Coronavirus, quasi la metà degli anziani ricoverati nella struttura. La conseguenza dei mancati introiti si sommano al fatto che la Rsa non dispone di risorse accantonate negli anni scorsi, indirizzate ai lavori di ristrutturazione, tuttora in corso, che erano iniziati prima che scoppiasse la pandemia, quando era stato inaugurato anche il nuovo Centro Diurno Integrato ed erano cominciati i lavori per aggiungere spazi, per rimodernare le camere degli ospiti e per rinnovare i locali: lavori da 5 milioni di euro, di cui 1 milione e mezzo di risorse proprie e il rimanente dall’accensione di un mutuo. Una spesa notevole ma sostenibile, in base alle previsioni, che però sono “saltate” a causa della chiusura della struttura provocata dalla pandemia, per cui ora mancano all’appello 400.000 euro, la cifra necessaria a scongiurarne la chiusura. Di qui la mobilitazione generale cui sono chiamati i Nembresi: dal Comune alla Parrocchia…
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