No, stavolta non c’entra Cavour, né c’è Vittorio Emanuele II da raggiungere a Teano per la famosa stretta di mano. Stavolta “Garibaldi” lascia il campo per raggiunti limiti di età e perché la sua folta capigliatura, la sua barba fluente e i baffi maestosi – che lo hanno reso, appunto, una sorta di sosia dell’eroe dei due mondi – hanno perso il bel colore fulvo che li contraddistinguevano.
La “carriera”, diciamo così, artistica di Emilio Ferdinando Adobati, classe 1931, da Nembro, era infatti cominciata proprio grazie a quei capelli e soprattutto a quella barba all’inizio degli anni ‘80, quando un suo amico… SU ARABERARA IN EDICOLA DAL 1 GIUGNO