NEMBRO  – Giuliano Signori e i suoi quadri: “Dipingere è un bisogno, non lo faccio per soldi. Il Covid ha cambiato la mia arte”

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Ho sempre dipinto. Sono nato con la matita e i pennarelli in mano. Poi crescendo ho intrapreso gli studi di pittura all’Istituto Andrea Fantoni di Bergamo. Da quando sono giovane ho sempre partecipato a mostre, concorsi nazionali e internazionali. Ma, a prescindere da queste, io ho bisogno di dipingere: è qualcosa di istintivo”.

Inizia così la sua autopresentazione Giuliano Signori, nato sessant’anni fa a Bergamo da genitori nembresi. Dopo l’infanzia a Pradalunga si trasferisce a Nembro dove ancor’oggi vive, lavora e soprattutto trasforma in arte i suoi pensieri, i suoi sogni e i suoi ricordi. Non è un caso che il titolo della sua mostra installata nella biblioteca ‘Tullio Carrara’ di Nembro sia intitolata proprio ‘Reminiscenze’. “Riesco a dipingere solo quello che mi ha trasmesso emozioni, che mi ha segnato e porto dentro di me”.

La stanza dell’esposizione è al piano uno. La prima porta a destra dopo le scale. Superato l’ingresso vetrato si entra in un ambiente quadrato, con i muri bianchi e il soffitto alto. Al centro quattro tavoli grigi occupati dai libri, dalle penne e dai computer di tre studenti universitari silenziosi e immersi nella loro sessione d’esami invernale. Ad altezza uomo, sulle tre pareti candide e lisce sono appesi undici quadri.

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