NEMBRO – LA COOPERATIVA “BERGAMO SANITÀ” – Visitare a domicilio al tempo del coronavirus. Una signora mi ha detto: “Grazie per aver lavato mio marito, per non averlo lasciato morire sporco”

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Tra le realtà impegnate nelle cure domiciliari nel territorio bergamasco vi è Bergamo Sanità, cooperativa sociale presieduta da Stefano Ghilardi che ha sede operativa a Nembro, dove c’è anche il Centro Medico Polispecialistico, presente con personale qualificato (Medici, Infermieri, OSS, Fisioterapisti…) in tutta Bergamo e Provincia impegnata nell’assistere circa 1.500 persone anziane fragili e malate in prevalenza presso il proprio domicilio mediante servizi quali l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), UCP-DOM (Cure Palliative Malati Oncologici), SAD (Servizio Assistenza Domiciliare), RSA Aperta interventi socio-sanitari, educativi ed assistenziali al domicilio dei malati di demenza.

Presentiamo alcune testimonianze di operatori delle cure domiciliari che – in questa emergenza COVID-19 – sono rimasti al fianco delle famiglie con anziani che, al proprio domicilio, hanno avuto ancor più bisogno di sostegno e vicinanza.

Giancarlo Magoni, Medico Geriatra, Direttore Sanitario.

“All’inizio dell’emergenza ci recavamo dai pazienti che il 112 non riusciva a visitare. Ci chiamavano i parenti ed i Medici di Base. Un grande numero delle persone assistite al domicilio ha avuto sintomi Covid-19 correlabili: febbre, tosse e dispnea i più frequenti anche tra loro associati nel 30% delle situazioni. Bergamo Sanità disponeva di una certa scorta di protezioni individuali; questo ha consentito di dotare il personale di DPI sufficienti per proseguire i servizi. Nonostante ciò circa il 20% dei nostri operatori domiciliari è stato esposto all’infezione – fortunatamente non in maniera grave – ed ha dovuto stare in quarantena. Abbiamo così provveduto ad una intensa campagna di acquisizione di DPI mirati, fornendo gli operatori di un Kit DPI più completo e adeguato alle indicazioni delle linee guida provinciali in materia. Infatti alla luce della situazione sanitaria della provincia di Bergamo non era praticabile una differenziazione netta tra servizi rivolti a casi covid-19 e servizi rivolti ad altra tipologia di utenza”….

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