I bambini di Nembro hanno protestato contro la didattica a distanza, per spiegare i loro disagi e rivendicare i loro diritti. In Piazza Libertà, davanti al Municipio, dalle 8 alle 20 si è svolta l’iniziativa ‘Scarpe in Piazza – Siamo bambini ed abbiamo qualcosa da dire’, organizzata da un gruppo genitori nembresi in collaborazione con alcuni commercianti, che hanno manifestato per dire ‘basta’ alla didattica a distanza che prevede, da quando la Lombardia è in zona rossa, anche per i bambini delle Elementari, le lezioni da casa tramite il computer.
Durante la giornata, tutta la piazza è stata riempita da un tappeto formato di 195 paia di scarpe, con in mezzo un pezzo di stoffa, su cui un bambino, un genitore, un nonno, una maestra hanno scritto un disagio che provoca la didattica a distanza.
Daniele, 7 anni ha scritto: “Ho rispettato le regole, voglio tornare a scuola”. Giulia: “Quando torno all’asilo mi mancano gli amici e la maestra”. “Carlo, 4 anni: “Mi annoio, riaprite la scuola materna”. Fabio: “Anni persi di studio, di crescita e opportunità rivogliamo la nostra vita”.
Una maestra: “La scuola è relazione”. Irene, 9 anni: “La Dad mi annoia perché non posso vedere i miei amici senza PC e alla sera ho sempre mal di testa”. Emanuele, 9 anni: “Sono stanco di stare a casa, voglio andare a giocare a calcio”. Silvia, una mamma: “Che futuro vedo per i miei figli? Nessuno! Ora osservo insicurezza, pigrizia, niente socializzazione”…
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