Omicidio di Covo, sospettato fermato in Svizzera: aveva i vestiti sporchi di sangue

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Svolta sull’omicidio di Covo. Alle ore 13:30 del 17.12.2023 in un appartamento in Covo, in provincia di Bergamo, in via al Pradone 2 Ahmad Sajid, pakistano classe ’94, regolare sul territorio nazionale, incensurato, celibe, operaio, è stato trovato senza vita, assassinato con due pugnalate al petto.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo e condotte dal Comando Provinciale dei Carabinieri, sono state subito indirizzate su di un coinquilino pakistano, classe ’93, magazziniere, regolare sul territorio nazionale, incensurato, celibe, che aveva avuto degli scontri fisici e verbali con la vittima nelle ore precedenti il ritrovamento del cadavere. L’uomo, Khadim Hussain, ritenuto responsabile dell’omicidio si era dato alla fuga, che è finita nella notte del 18 dicembre in territorio svizzero, mentre si trovava a bordo di un autobus diretto a Monaco di Baviera.

I Carabinieri hanno contattato il Centro di Cooperazione di Polizia e Doganale (CCPD) di Chiasso richiedendo di contattare la Polizia Cantonale per fermare il bus (che non avrebbe fatto soste in Svizzera) e controllare il sospettato. La Polizia Cantonale alle quattro di quel mattino, nel Cantone dei Grigioni, ha individuato e fermato il bus trovando e prelevato il sospettato dell’omicidio di Covo e un altro cittadino pakistano, al momento estraneo alla vicenda.

Nelle ore successive la Polizia Cantonale e l’Autorità Giudiziaria elvetica, lavorando in sinergia con la Procura ed i Carabinieri di Bergamo, hanno riferito tramite i canali di cooperazione internazionale che il sospettato, in possesso di documenti regolari,  presentava delle recenti ferite da colluttazione e indossava abiti sporchi di sangue. Questi elementi, unitamente a quelli raccolti precedentemente attraverso le persone informate sui fatti, hanno consentito al Pubblico Ministero di disporre il fermo del sospettato e la successiva internazionalizzazione del provvedimento che, tramite i canali di cooperazione internazionale, veniva trasmesso nel pomeriggio del 19 dicembre all’Autorità Giudiziaria elvetica, che lo tratteneva in custodia al solo fine estradizionale.

Il 20 dicembre l’uomo accusato di omicidio ha dato il proprio consenso all’estradizione semplificata in Italia, che avverrà nei prossimi giorni.

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