La lunga attesa degli esiti dell’autopsia di Laura Ziliani è terminata. Il professor Andrea Verzeletti ha depositato la relazione medico legale sulla morte dell’ex vigilessa di Temù, in Alta Valle Camonica, scomparsa l’8 maggio 2021 e ritrovata cadavere vicino all’Oglio tre mesi dopo, l’8 agosto.
Nelle conclusioni della relazione e sulla base degli esiti dell’autopsia e degli accertamenti effettuati il medico legale ha chiarito che Laura Ziliani sarebbe stata prima soffocata, poi seppellita. Nel corpo è stato trovato un composto avente “azione ansiolitica e ipnoinduttrice”. L’ipotesi, già avanzata durante le indagini dei carabinieri della Compagnia di Breno, è stata suffragata dagli esami e nella relazione consegnata al Pm Caty Bressanelli dal professor Verzeletti, direttore della Medicina legale del Civile di Brescia.
La donna – secondo l’equipe che ha eseguito gli accertamenti – sarebbe prima stata stordita con ansiolitici e poi soffocata in modo non violento quando non era ormai in grado di reagire. Sul corpo non ci sono segni di violenza e neppure fratture. Infine l’equipe di medicina legale ha stabilito, anche grazie ad accertamenti effettuati utilizzando delle larve, che il cadavere di Laura Ziliani è stato seppellito e per questo, a parte il viso irriconoscibile, non è stato eccessivamente segnato dagli eventi atmosferici che si sono verificati tra maggio e agosto.
Ora si attendono le decisioni del Pm Caty Bressanelli nei confronti dei tre indagati, le due figlie Paola e Silvia Zani, e Mirto Milani, in carcere dal 24 settembre scorso e tutti accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La casa di via Ballardini, al civico 11, a Temù è ancora sotto sequestro e al termine della fase preliminare delle indagini sarà dissequestrata.