Ci sono passioni che ti crescono dentro e non sai nemmeno il perché, chi te le abbia trasmesse nel dna. Ci sono e basta. Spesso sono soffocate dal contesto, gli amici che sono appassionati d’altro e tu sei e ti senti solo, passioni altre volte abbandonate per convenienza, della serie “chi te lo fa fare?”, spesso accantonate per l’evidenza che in fondo “non farai mai carriera”. Michele Schiavi, 20 anni compiuti lo scorso 24 febbraio, è il più giovane sindaco d’Italia. Il primato è stato certificato dal Ministero, i mass media lo hanno sottolineato, un primato non da poco. E’ sindaco di Onore, il paese-presepe (l’effetto notturno salendo dalla variante per Castione è suggestivo). E’ di “Fratelli d’Italia” e quasi inevitabilmente si è scatenata la polemica sui social, un “fascista” che ha conquistato un Comune. C’è un altro sindaco della stessa formazione politica in bergamasca, a Brumano, un piccolissimo Comune in Val Imagna di 90 abitanti.
Michele è un ragazzo spiritoso, lontanissimo dallo stereotipo del fanatico di destra. Liceo scientifico a Gazzaniga, adesso primo anno di Giurisprudenza all’Università di Bergamo. Vorrebbe fare il giurista d’impresa, un mestiere misterioso per i nesci, ma che di questi tempi “tira”, insomma un garante per l’impresa che tutto sia in regola, visto che si naviga in un labirinto di leggi…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 7 GIUGNO