Michele Schiavi con i suoi 24 anni è il più giovane consigliere regionale in assoluto. Il più ‘vecchio’ (80 anni) è invece Vittorio Feltri. Due bergamaschi. Gli estremi che si toccano. Sindaco di Onore, adesso devi lasciare al vice sindaco Ettore Schiavi.
“Lui farà da tramite fino alla scadenza del mandato, ci sono però 90 giorni di tempo in cui posso mantenere entrambe le cariche e alla fine dei 90 giorni il vice sindaco diventerà sindaco facente funzioni. Essendo un Comune sotto i 15mila abitanti, la legge regionale mi dà la possibilità di rimanere all’interno dell’amministrazione comunale non come sindaco, ma come consigliere e questo è l’accordo che ho con la mia maggioranza perché almeno portare a termine quello che abbiamo iniziato, è l’impegno che ho preso prima di candidarmi”.
Onore ha 900 abitanti quindi visto da Milano è una… caccola di paese:
“Direi che chi lo vede da Milano lo considera così, ma anche per questo sono contento di esser stato eletto”.
Quando è iniziato a girare il tuo nome, ti davano come ‘riempitivo’, perché ‘sei giovane, ti fai le ossa e poi la prossima volta magari ti ricandidi’. Non solo, c’erano anche due consiglieri uscenti piuttosto di peso, Lara Magoni era addirittura assessore, e Paolo Franco, che ha ricoperto varie cariche. Storicamente erano i due che dovevano essere eletti. A te, quando hanno detto che avresti potuto metterti in lista?
“Abbiamo deciso il 29 dicembre quindi abbiamo avuto un mese e mezzo di campagna elettorale, una scelta che naturalmente non ho preso da solo”.
Chi ha deciso? “Il coordinamento regionale del partito e quindi anche la Santanchè”
E poi, per festeggiare, dove sei andato a fare l’ultimo dell’anno? “A Onore, eravamo in una casa di amici, un ultimo dell’anno tranquillo. Agli amici l’ho detto in quell’occasione, come sempre mi hanno preso per matto, così come quando mi ero candidato sindaco, anche se poi in campagna elettorale sono stati un aiuto fondamentale e quindi per fortuna ci sono stati”.
Come hai impostato la tua campagna elettorale? “La scelta è stata quella di fare una campagna elettorale di due tipi, una fortemente territoriale; partivamo dal presupposto che l’alta Val Seriana con la Val di Scalve e l’Alto Sebino in particolare avessero bisogno di un rappresentante in maggioranza. Molti sindaci e molti amministratori mi hanno dato una mano. Al di fuori della Val Seriana ovviamente c’era un po’ di struttura di partito, di circoli che in questi anni abbiamo contribuito a formare con il gruppo di Fratelli d’Italia. Abbiamo provato ad intercettare il mondo che secondo me Fratelli d’Italia deve rappresentare sempre di più che è il mondo produttivo, industriale e artigianale che in provincia di Bergamo era un po’ disorientato dalle ultime scelte della Lega, di Forza Italia.–
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIO