ONORE – SONGAVAZZO – Don Ivan: “Sono arrivato a 39 anni e me ne vado a 50, sono cresciuto insieme alle mie comunità. I ragazzi, gli anziani che mi hanno insegnato la pazienza e l’ascolto…”

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Don Ivan Dogana è in viaggio verso la sua nuova parrocchia, quella di Predore. Dalla Val Seriana al Basso Sebino. Classe 1973, 50 anni tondi compiuti il 3 aprile, originario di Gazzaniga, è stato vicario interparrocchiale di Pradalunga e Cornale dal 2006 al 2010 e poi di Rovetta, Onore, Songavazzo, San Lorenzo e Fino del Monte dal 2010 al 2012 e poi parroco di Onore e Songavazzo dal 2012. Undici anni intensi, questi ultimi, che si sono riempiti di ricordi e di emozioni che restano per sempre. “Di momenti salienti ce ne sono tantissimi – racconta -, ma partiamo dall’inizio, il primo periodo è stato particolarmente impegnativo perché arrivavo come parroco interparrocchiale a sostituire i due parroci che erano andati in pensione dopo molti anni. Quindi arrivava un prete per due parrocchie che si doveva occupare anche della pastorale giovanile… il tempo che riuscivo a dedicare era molto meno rispetto ai miei predecessori. Con il mio arrivo si è iniziato a collaborare, dal consiglio dell’oratorio, ai catechisti e i volontari; cercavo di creare uno spirito di collaborazione e non è stato semplice per me e nemmeno per i parrocchiani. È stato un periodo duro e faticoso, anche se lo definisco allo stesso tempo avvincente. Pian piano con la mia crescita e quella delle parrocchie ha preso piede la collaborazione e quindi siamo entrati in una fase in cui siamo riusciti a fare gruppo e a lavorare bene insieme. Penso alle feste, quella della Madonna del Carmine a Songavazzo e dell’Assunta a Onore, momenti di aggregazione anche nei giorni precedenti e successivi che ti restano nel cuore”.

Una grande attenzione per i giovani, ma senza dimenticare i più deboli: “È stato un incontro impegnativo, ma che mi ha arricchito davvero tanto quello con i malati e gli anziani che mi hanno insegnato la pazienza, l’ascolto, la preghiera”.

Cosa porterai con te? “La grande ricchezza è il legame che si è instaurato con le persone, con i tanti collaboratori che sono stati con me, per la loro disponibilità, le attenzioni, le cure ammirevoli. Ho toccato con mano grandi livelli di aiuto sia dei sacristi ma anche dal punto di vista economico con dei collaboratori preparati e che mi hanno aiutato molto nell’amministrazione delle parrocchie”.

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