Cadere da cinque metri e morire a 64 anni mentre si lavora. E’ successo anche oggi, a Milano, a un uomo di Foresto Sparso, mentre lavorava in un cantiere edile in via Ghislanzoni a Milano pochi minuti prima delle 9 di questa mattina. Il muratore stava lavorando in un cantiere di ristrutturazione di una villetta. Secondo una prima ricostruzione una gru stava alzando una trave in legno, l’uomo al balcone la teneva con le mani per portarla dentro la casa ma la fune della gru si è spezzata e per il contraccolpo il 64enne è precipitato a terra. L’uomo, apparso subito in gravissime condizioni è stato trasportato all’ospedale ma non c’è stato nulla da fare. “Le parole ormai stanno a zero! – fanno sapere la CGIL e la Cisl nel pomeriggio – stamattina Efrem, operaio edile bergamasco di 64 anni, è caduto da un’altezza di 5 metri in un cantiere in zona Piazzale Massari a Milano.E’ stato portato all’ospedale Niguarda già in condizioni gravissime, ma i traumi riportati al cranio e al torace e l’arresto cardiaco conseguente, nonostante i tentativi di rianimazione, non gli hanno concesso una seconda possibilità. Spesso non ci sono seconde possibilità! Ecco perchè il grido che si è alzato da Piazza Santi Apostoli lo scorso sabato durante la manifestazione unitaria degli edili, incentrata sul tema della sicurezza, deve essere ascoltato immediatamente! Può un operaio di 64 anni lavorare ancora in un settore così esposto? E’ accettabile che nel 2021 si muoia ancora come 50 anni fa per caduta dall’alto? Questo è solo l’ultimo di una lunga e inarrestabile serie di infortuni gravi, gravissimi e mortali che stanno ormai da tempo colpendo le nostre province, così come il resto del Paese. Ogni volta tanto dolore e tanta rabbia, ogni volta esauriamo le parole. E’ evidente che non si stanno mettendo in atto tutte le misure di prevenzione, non si fa ancora abbastanza per informare, formare adeguatamente e in modo costante i lavoratori, i controlli non sono assolutamente sufficienti e non si sanzionano pesantemente le irregolarità. Per evitare che succedano ancora queste tragedie si ritiene non più rinviabile la Patente a Punti che consentirebbe di selezionare, anche dal punto di vista degli investimenti in salute e sicurezza, le imprese sane e strutturate che rispettano le regole. Inoltre si chiede al Governo, che proprio in queste settimane sta discutendo la manovra di bilancio, di intervenire e migliorare l’accesso alla pensione attraverso l’Ape Social per i lavoratori edili che non possono e non devono a 64 anni svolgere un lavoro così gravoso. In questa fase espansiva del settore delle costruzioni o investiamo il massimo su salute e sicurezza o ci ritroveremo tutti i giorni con questo bollettino di guerra indegno di un paese civile. Le Segreterie Sindacali milanesi e bergamasche di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil esprimono tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia della vittima e si rendono fin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza”.