Osio Sopra, uomo arrestato per maltrattamenti in famiglia

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I Carabinieri della Stazione di Osio Sotto, nella notte del 1° ottobre, hanno tratto in arresto in flagranza di reato differita un italiano 43enne di Osio Sopra, responsabile di aver aggredito e percosso, la precedente sera, la propria compagna convivente.

La violenta aggressione aveva luogo all’interno di un esercizio pubblico situato nel comune di Dalmine, luogo in cui colpiva la donna con pugni, poi trascinandola a terra. I presenti e il personale dell’esercizio allertavano immediatamente il “118”. La donna doveva ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso dell’Ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, ove veniva trasportata in ambulanza. L’aggressore si dileguava. La donna raccontava ai Carabinieri che, negli ultimi due anni, per motivi di gelosia, era stata più volte aggredita fisicamente dall’uomo, che l’aveva spesso costretta a restare chiusa in casa, vietandole di frequentare gli amici. In più circostanze l’aveva anche costretta a rincasare, andandola a prelevare con la forza nel luogo in cui la stessa si intratteneva con gli amici.

Altre volte le aveva requisito il cellulare, costringendola puntualmente ad acquistarne un altro. Lei non aveva mai denunciato.

Ricorrendo i presupposti per l’arresto in flagranza differita, i Carabinieri della Stazione di Osio Sotto, giunti sul luogo dell’evento e visionati i filmati di videosorveglianza dell’esercizio, si mettevano sulle tracce del pericoloso aggressore, rintracciandolo alle due di notte presso la propria abitazione di Osio Sopra. Lo stesso, durante le fasi dell’arresto, aggrediva un Carabiniere cagionandogli lesioni giudicate guaribili in sette giorni, venendo comunque ammanettato e posto in sicurezza.

L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri, proprio in relazione alla pericolosità sociale che il soggetto rappresentava per la comunità e per la propria compagna, per la spregiudicatezza delle violenze poste in essere, disponeva di tradurlo presso la Casa Circondariale di Bergamo.

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