Ottobre 2020 – Zona Rossa & Luna Rossa: lo scafo è pronto, veleggia nelle acque neozelandesi nel nome della gente di Nembro

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Zona Rossa & Luna Rossa. Che sulla carta dovrebbero essere argomenti diametralmente opposti ma per qualcuno non è poi così ovvio. Comunque stando sul ‘settore’ vela, le immagini della nuova Luna Rossa che esce dai cantieri della Persico ha fatto il giro del mondo. L’AC75 del challenger of rewcord Luna Rossa Prada Pirtelli che disputerà la prestigiosissima America’s Cup in Nuova Zelanda. L’AC75 è uscito da Persico Marine, a Nembro, a bordo di un campion per essere poi trasportata all’aeroporto di Bergamo Oro al Serio, da dove con un aereo cargo Antonov si è diretto, con un viaggio di tre giorni, ad Auckland dove ci sarà poi l’allestimento finale. Il team Luna Rossa aspettava ad Auckland, in Nuova Zelanda, la barca. Con l’arrivo di Luna Rossa si completa la flotta degli AC75 seconda generazione che nella prossima Prada Cup lotteranno per arrivare a sfidare il defender del titolo ETNZ per la conquista della trentaseiesima America’s Cup. Il 29 settembre sera, tre anni e mezzo dopo l’inizio dei lavori, sua maestà lo scafo più importante d’Italia era pronto, numeri impressionanti, 6.5 tonnellate di carbonio, alta 26.5 metri. Dietro le mascherine dei cancelli della Persico Marine di Nembro sorrisi e soddisfazione. Ad aspettarlo all’aeroporto di Orio al Serio, ad aspettarlo, un Antonov, il più grande aereo per il trasporto di carichi speciali, direzione Nuova Zelanda. Si ritorna là, ad Auckland, nel Golfo di Hauraki, in Nuova Zelanda, dove tutto è cominciato, appuntamento a marzo 2021. L’anno della sfida. Qui a Nembro hanno già dato, il covid la sfida l’ha vinta per mesi ma poi è arretrato, e ora si naviga, o si navigherà tutti insieme, cercando la vittoria. Coppa America. Ossessione, sogno, sfida. Patrizio Bertelli da 20 anni ci priva, questa è la quinta volta, il sogno è li, a portata di vela, di scafo. Quello scafo che arriva dritto da Nembro, per salpare, sbattere sulle onde, e provarci. L’equipaggio è pronto, non morde il freno, ma morde il mare. Già, perché una parte degli uomini di Luna Rossa si è ritrovata a lavorare sulla barca neozelandese di Grant Dalton. Vinsero, grazie anche a un’idea geniale, un marchingegno a pedali per portare a pressione il sistema idraulico. È successo tre anni fa, nel triangolo misterioso delle Bermuda. Tra i protagonisti di quell’avventura c’era anche Max Sirena, lo skipper di Luna Rossa. Lo scafo AC75 alza le vele nere su un mare impetuoso, che non lascia niente al caso. Golfo degli Angeli, a Cagliari. Terra sarda. Terra abituata a rimboccarsi le maniche e a non ammainare mai bandiera. Sulla prua il nome: Luna Rossa. E poi il marchio Prada, ma anche quello Pirelli e Panerai. A bordo 18 persone, due pozzetti dove si dividono la guida i due timonieri, si viaggia a 40 nodi. L’areo carco è atterrato il lunedì sera, tre giorni di viaggio, 60 ore di viaggio, compresi due scali tecnici, percorrendo oltre 18.000 km. Nel corso della notte, la barca e tutta l’attrezzatura sono state trasportate alla nuova base, presso l’Hobson Wharf, dove in questi giorni verrà completato l’assemblaggio e avranno inizio i primi load test. Il varo è previsto entro la fine di ottobre e successivamente il team inizierà gli allenamenti nel Golfo di Hauraki. Come la prima barca, varata un anno fa, il 2 ottobre 2019, anche il secondo scafo è stato costruito a Nembro nel cantiere Persico Marine. Insomma, Luna Rossa naviga in Nuova Zelanda, là dove la Zona Rossa è stata un miraggio. Ma ora che quella bandiera sventoli e ricordi chi adesso il tifo lo fa da lassù.

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