Gli incontri con Madre Teresa (“le ho fatto da autista”), il rapporto con i musulmani bengalesi (“sono moderati, non fanatici”) e quel Crocifisso benedetto da Papa Giovanni (“mi ha accompagnato in tutta la mia vita missionaria”)
Una vita in cammino, portando con sé un solido bagaglio di fede e una incontenibile passione missionaria. E’ la vita di un piccolo grande uomo, uno dei tanti missionari che, partiti dalla Bergamasca, hanno raggiunto tutti i continenti.
Padre Arduino Rossi, missionario Saveriano, ha lasciato pochi giorni fa la comunità di Alzano Lombardo ed ha cominciato un nuovo capitolo della sua lunga vita.
Domenica 4 settembre, mentre a Roma Madre Teresa di Calcutta (che lui ha conosciuto) veniva proclamata Santa, l’anziano missionario bergamasco raggiungeva la sua nuova casa a Udine. Lo abbiamo incontrato nella grande casa saveriana di Alzano due giorni prima della sua partenza.
Il suo viaggio comincia però 80 anni fa a Terno d’Isola.
“Sono un teremot de Tèren – dice padre Arduino, mentre un largo sorriso illumina il suo viso – E’ così che veniamo soprannominati noi di Terno d’Isola. Sono nato nel 1936 e sono coscritto del Papa, ma lui ha qualche mese meno di me”.
Arduino era il decimo di ben 16 figli. Papà Giovanni era contadino e mamma Luigina era una donna dal carattere forte e dotata di una fede rocciosa.
E’ lì, in quell’atmosfera contadina e intrisa di religiosità che il giovanissimo Arduino matura la sua vocazione religiosa e missionaria….
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